Pandora lo sono nel nome e forse per vocazione. Ma nel loro vaso i mali del mondo sono quelli dei disturbi del comportamento alimentare che insorgono nel corso dell'età evolutiva (e che nel Piacentino hanno "colpito" 130 adolescenti negli ultimi sei anni), oltre ovviamente alla speranza di curarli, di prevenirli, di conoscerli.
Alla loro neonata associazione hanno voluto dare il nome "Il vaso di Pandora" i 32 soci fondatori che hanno deciso di creare a Piacenza una realtà finalizzata allo studio, alla prevenzione e alla cura dei disturbi alimentari precoci e dell'adolescenza, oltre che all'attività didattico-formativa per gli operatori, alla sensibilizzazione della cittadinanza e alla consulenza telefonica per adolescenti, genitori e professionisti. Tra le file dell'associazione, presieduta da Sandra Ferrerio, si contano pediatri e psicologi, neuropsichiatri e operatori che si occupano dell'età evolutiva e delle sue problematiche da tanti anni.
«L'associazione "Il vaso di Pandora" nasce da un gruppo di operatori della Ausl di Piacenza» ha spiegato la presidente durante la presentazione del sodalizio, svoltasi in municipio alla presenza delle "colleghe" Graziella Filati e Pierpaola Molinari, «cogliere i segni iniziali dei disturbi del comportamento alimentare è importante perché le cure risultano maggiormente risolutive quanto più sono precoci».
È una battaglia difficile, come ha chiarito la dottoressa Filati: «Quando si parla di disturbi alimentari oggi si fa sempre riferimento all'anoressia e alla bulimia e soprattutto a un target di età specifico, quello delle ragazze: di disturbi alimentari in età evolutiva si discute solamente in sede scientifica» ha spiegato, «ma i dati della letteratura che riguardano i disturbi gravi indicano una prevalenza del 5, 10 per cento di segnale di insorgenza già nei primi 15 mesi di vita; in genere si stima anche che il 25 per cento dei bambini con un normale sviluppo psico-fisico e il 35 per cento con difficoltà possano presentare un disturbo alimentare». Ad allarmare ulteriormente è anche l'abbassamento dell'età in cui si registra l'insorgenza dei disturbi, che attualmente si attesta intorno al periodo preadolescenziale, mentre a crescere è l'obesità infantile che nel 30 per cento dei casi può rappresentare un disturbo del comportamento alimentare del tipo di alimentazione incontrollata.
Ecco allora la necessità di un'associazione che non vuole fare consulenza terapeutica, ma offrire occasioni di studio e informazione: è possibile rivolgersi alla segreteria e all'accoglienza telefonica attiva il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 12 alle 15 al numero 342.1026889 o dalle 18 alle 20 al numero 342.102 6890.
Betty Paraboschi Libertà del 27/10/2011
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