Tecnoborgo avvia uno studio sulle polveri ultrafini dell'inceneritore
Non solo l'Arpa a tenere "nel mirino" l'inceneritore di Tecnoborgo: l'omonima società proprietaria dell'impianto di termovalorizzazione annuncia infatti di affiancare al previsto studio di Arpa Emilia Romagna una campagna di monitoraggio delle polveri sottili. Secondo la società, si tratta della prima esperienza in Italia.
Nei giorni scorsi l'Arpa di Piacenza, in tandem con tutte le agezie emiliano-romagnole, aveva annunciato l'avvio di un progetto triennale di studio sugli 8 termovalorizzatori esistenti in regione, compreso quello piacentino, per valutarne le ricadute sia nell'ambito ambientale che in quello della salute pubblica. Progetto d'avanguardia a livello italiano e anche europeo, finanziato con 2,5 milioni di euro.
«Tecnoborgo - si legge in una nota - non può che accogliere positivamente il progetto, avviato dalla Regione Emilia Romagna avvalendosi dell'Arpa regionale, per svolgere una accurata ricerca sugli impianti di smaltimento dei rifiuti presenti in regione.Crediamo, infatti, che la qualità di un impianto di termovalorizzazione non si giudichi soltanto dalle capacità gestionali di chi lo governa, ma anche dalle opportunità di trasparenza, controllo ed informazione che vengono messe a disposizione dei cittadini dai gestori e dagli enti preposti ai controlli. E sono proprio ricerche come quelle di Arpa che possono fare crescere ulteriormente la fiducia verso impianti fondamentali come quello di Piacenza, allontanando dubbi e timori e facendo chiarezza sui rischi reali per la salute e per l'ambiente».
Con l'obiettivo di fornire ulteriori dati e opportunità di approfondimento, Tecnoborgo ha dunque autonomamente iniziato nei giorni scorsi una propria campagna di monitoraggio per la caratterizzazione della concentrazione e della granulometria delle particelle fini (Pm2,5) e ultrafini (Pm0,1) nelle emissioni in atmosfera dell'impianto di termovalorizzazione di Borgoforte.
E' la prima ricerca di questo tipo ad essere svolta in Italia, resa possibile grazie alla collaborazione del personale specializzato del Centro Ricerche del gruppo "Veolia Environnement".
La ricerca permette di determinare in tempo reale la concentrazione e la distribuzione delle particelle in un largo spettro granulometrico compreso fra 2,5 e 0,028 micron (millesimi di millimetro), utilizzando un campionatore di particelle fini denominato FPS-4000 e un sistema a detector elettrico, denominato ELPI, che permette un'espressione dei risultati in unità numeriche e di massa.
I risultati della campagna di monitoraggio costituiranno parte di uno studio ambientale, che il Politecnico di Milano sta svolgendo per conto di Tecnoborgo, nel quale viene analizzato l'intero ciclo dei rifiuti e il complesso dei suoi impatti che non riguarda solo quelli legati allo smaltimento in un termovalorizzatore ma prende anche in esame tutte le componenti collegate al ciclo. Lo studio verrà presentato nel bilancio ambientale di Tecnoborgo,e costituirà un altro importante strumento conoscitivo a disposizione di autorità e di cittadini. r.c.
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