Si dice contrario all'operazione per come si è prospettata e la ritiene troppo calata dall'alto. Il candidato della coalizione formata da Sorgente piacentina, Lega Nord e Pensionati emiliani, Guido Molinaroli prende le distanze anche se - puntualizza - non nego l'apparentamento che i responsabili della lista hanno portato a termine in piena autonomia e democrazia. Dice però che il suo compito si deve considerare esaurito con il primo turno. Per questo- chiediamo - non era presente alla sigla dell'accordo tra il raggruppamento che lo ha sostenuto e il candidato del centrodestra Tommaso Foti? Un'assenza motivata da ragioni di lavoro, è la risposta anche se non nasconde un certo disimpegno. Che cosa farà ora? Credo di aver già raggiunto un risultato positivo col primo turno. In questa seconda fase, però, ho ritenuto di lasciare libera scelta. Soddisfacente il risultato della coalizione per il candidato che, comunque, un seggio in via Garibaldi se l'è guadagnato e che dovrà indicare a quale gruppo iscriversi. Infatti entrerà in consiglio come candidato alla presidenza del ragguppamento di cui faceva parte anche la Lega Nord. Non gradisce la linea dell'apparentamento? «Personalmente non mi piace essere l'ago della bilancia. Perché un ago nella vita lo trovi sempre. Non è certo strategico». Risponde anche se non nasconde alcune perplessità riguardo alla scelta ultima che non coglie agli obiettivi iniziali: avere un compito di stimolo per i due candidati maggiori. «In questa seconda fase del ballottaggio ho rimesso il testimone nelle mani del dottor Boninsegni che è il portavoce della lista». Quale sarà il suo ruolo in consiglio? «Battitore libero dai gruppi politici anche se tra le persone che hanno ottenuto l'elezione ci sono diversi amici».
Dichiarazione di Giuseppe Boninsegni, portavoce di Sorgente Piacentina : «In merito alle voci circa un possibile disimpegno di esponenti di Sorgente Piacentina, ribadisco, dopo aver consultato gli amici ed il candidato Guido Molinaroli, che non esiste alcuna dissonanza di impegno a favore dell'elezione di Tommaso Foti a presidente della Provincia». «Non esistono dissapori o “distinguo”, ma unità politica e diversità di ruoli decisi democraticamente al nostro interno».
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