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22
settembre
2023
Santi Maurizio e compagni martiri
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Milano, guerriglia urbana tra autonomi e polizia
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È sfociata nella violenza, con 45 persone fermate e 9 agenti feriti, la manifestazione non autorizzata organizzata nella tarda mattinata di sabato dai centri sociali nel centro di Milano in risposta al corteo della Fiamma Tricolore che si sarebbe svolto nel pomeriggio da piazza Oberdan e diretto in San Babila.
Il bilancio finale delle violenze parla di quattro auto carbonizzate, altre danneggiate, un negozio che ospitava una sede elettorale di An dato alle fiamme, una bomba carta fatta esplodere vicino ad un Mc.Donald all'interno del quale i manifestanti hanno fatto irruzione costringendo alla fuga i clienti molti dei quali bambini.
E ancora alle fiamme un motorino, cassonetti, un edicola e vetrine e fioriere rotte.
Il «presidio antifascista» è iniziato alle 12 da Porta Venezia con un fitto lancio di pietre e di petardi da parte degli autonomi verso la polizia.
I manifestanti, circa duecento, molti con i caschi e il volto coperto da passamontagna, hanno anche incendiato cataste di legno e bidoni della spazzatura.
La polizia si era presentata in assetto antisommossa: gli agenti sono stati bersagliati da pezzi di pietra e di metallo.
Il fumo ha invaso la parte terminale di corso Buenos Aires, un'edicola è andata a fuoco.
Polizia e carabinieri hanno iniziato la carica di alleggerimento ma sono poi dovuti arretrare e hanno indossato le maschere antigas.
Una scena di battaglia, nel centro di Milano.
Le forze dell'ordine hanno quindi cominciato a lanciare lacrimogeni, mentre i pompieri sono riusciti a spegnere il fuoco del motorino e dell'edicola incendiati; i vigili del fuoco non sono invece riusciti ad avvicinarsi ad alcune delle auto, quattro, a cui si è esteso il rogo.
Alcuni cittadini hanno incitato le forze dell'ordine a caricare i manifestanti.
All'altezza del McDonald's in viale Tunisia è stata fatta esplodere dagli autonomi una bomba carta caricata con bulloni che avrebbe avuto serie conseguenze per le persone: quattro carabinieri sono rimasti feriti dalle schegge.
Il 118 riferisce che altre due persone sono state soccorse ma non ospedalizzate.
In totale, nella giornata, sono nove i feriti accertati, tutti appartenenti alle forze dell'ordine: oltre ai quattro carabinieri, anche cinque poliziotti.
Hanno riportato contusioni e nessuna grave conseguenza anche se le prognosi riportate vanno tutte tra i 5 e i 20 giorni.
La rabbia della folla sconvolta si è riversata su alcuni manifestanti, quando sono stati fermati dalle forze dell'ordine.
A stento gli stessi agenti sono riusciti a salvarli da un vero e proprio linciaggio: gruppi numerosi di persone li prendevano a calci e pugni urlando «ammazzateli», mentre gli uomini delle forze dell'ordine cercavano faticosamente di caricarli sui furgoni.
Le Forze dell’ordine hanno blindato il passaggio in direzione corso Venezia mentre le linee di superficie dei mezzi pubblici sono state completamente bloccate.
La Linea 1 della metropolitana ha soppresso le fermate di Porta Venezia e Palestro.
I danni lungo corso Buenos Aires sono stati ingenti.
Per ore è stato il caos: strade bloccate, mezzi pubblici fermi o deviati, sirene per le vie del centro ed elicotteri della polizia che sorvegliavano dall'alto.
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pubblicazione: 12/03/2006
aggiornamento: 08/04/2006
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