Piacenza nel suo avvicinamento a Expo 2015 si affida a Oscar Farinetti. E l'imprenditore di Alba (provincia di Cuneo), che ha aperto da poco uno dei suoi Eataly nella nostra città, sembra aver accettato la sfida di valorizzare il nostro territorio, alla fiera milanese e di conseguenza nel mondo. Lo ha dimostrato, ancora una volta, questa mattina all'università Cattolica, durante l'incontro con gli studenti e con gli imprenditori del tessuto locale, arrivati in massa ad ascoltare le sue ricette per uscire dalla crisi e lanciarsi nel mercato globale.
Si intitolava "In viaggio verso Expo 2015" il momento di confronto, durante il quale è stato presentato lo studio sulla promozione del cibo italiano curato dagli studenti della Cattolica e delle Università di Pisa e Genova e dove era stato invitato anche il ministro delle Politiche Agricole e delega all'Expo Maurizio Martina.
Dopo l'esposizione dei dati, che hanno messo in luce la "polverizzazione" delle aziende piacentine, che ancora faticano a fare sistema, Farinetti ha arringato la folla: "Siamo stati fortunati a nascere in Italia, perché non si sceglie dove si nasce, però non siamo bravi a sfruttare questo vantaggio. E ha continuato, con la sua consueta verve: "E' ancora possibile un Rinascimento del nostro paese, però da sola la bellezza non ci salverà. Dobbiamo essere noi, ognuno di voi, ad alzarsi dalla sedia e sfidare i mercati esteri con le nostre eccellenze. Ma prima - ha chiarito - bisogna tornare a saper narrare quello che vogliamo vendere".
La narrazione, fondamentale per il patron che ha fatto scuola con il suo Eataly e che, infatti, ha ricordato di aver voluto fortemente detenere una partecipazione (del 25%) della scuola Holden di Torino di scrittura creativa, il cui fondatore è appunto un grande narratore come Alessandro Baricco.
"Abbiamo sempre avuto delle buone idee ma non siamo mai stati in grado di portarle all' estero - ha aggiunto Farinetti -, guardate la grande distribuzione. In Italia abbiamo i grandi marchi francesi e tedeschi ma non portiamo altrove i nostri. Produciamo alcuni dei migliori prodotti alimentari del mondo ma in pochi li conoscono. Senza distribuzione non vai da nessuna parte. Dobbiamo aiutare le nostre imprese ad andare all'estero e a sgravarle dalla burocrazia, visto che un imprenditore italiano passa tre mesi l'anno del proprio tempo solo per espletare delle pratiche".
Venendo ai dati presentati, è emerso che l' export dei prodotti locali sta subendo un rallentamento, con un preoccupante -1,3% nell'ultimo anno, dovuto all'embargo russo, uno dei principali mercati del Piacentino, ma anche alle difficoltà ad arrivare in mercati in espansione come Cina e India.
Questo il programma degli interventi: ad aprire Giuseppe Conti (Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Piacenza), poi Annamaria Ferrari (Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza), in seguito Daniele Fornari (Direttore Rem Lab-Università Cattolica del Sacro Cuore), Sebastiano Grandi (Professore di Marketing Università Cattolica del Sacro Cuore), Filippo Colla (Gruppo Giovani Imprenditori di Piacenza). Infine, contributi di studenti ed imprenditori.
Gianmarco Aimi Piacenza24-RadioSound95 del 10 ottobre 2014
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