Tre aliquote Irpef al 23, 33 e 39%, aumento del 10 per cento delle detrazioni a favore delle famiglie monoreddito più povere, incremento di 600 euro in media l'anno dell'assegno al nucleo familiare.
Sono queste le principali novità della riforma fiscale messa a punto dal ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, e che sarà approvata dal Consiglio dei ministri. L'operazione costerà circa 6,5 miliardi che dovranno essere reperiti con tagli alla spesa pubblica.
"Voglio che sulle tasse ci sia una copertura solidissima e stiamo lavorando in questo senso. Perché tutti gli occhi dell'Europa sono e saranno sulla copertura", ha detto Domenico Siniscalco.
Il cuore del piano di Siniscalco è rappresentato dalla riduzione del numero delle aliquote Irpef: saranno tre contro le cinque attuali. Gli scaglioni di reddito su cui si applicheranno saranno così suddivisi: fino a 26 mila euro l'anno l'aliquota del 23 per cento: da 26 mila euro a 33 mila, il 33 per cento; oltre i 33 mila euro quella del 39 per cento.
Inoltre sono state studiate misure per agevolare le fasce di reddito più basse. Per questo saranno aumentate del 10 per cento le detrazioni fiscali per le famiglie più povere, quelle con un solo reddito, con figli o anziani a carico. La "no tax area" resterà ferma agli attuali 7.500 euro.
Inoltre per i più poveri verranno aumentati gli assegni familiari: l'incremento medio potrebbe avvicinarsi a 50 euro mensili.
Ai lavoratori dipendenti verrà restituita una parte del fiscal drag, cioè quella quota di reddito erosa dall'aumento dell'inflazione e verrà ridotta la tassazione sul Tfr.
Queste le, proposte di Siniscalco sulle quali adesso si apre il confronto tra le diverse forze della maggioranza.
In particolare l’Udc chiede tutela per le famiglie, mentre An vuole che siano protetti soprattutto i redditi più bassi. Per questo i redditi più elevati, oltre i 500 milioni di euro, potrebbero essere colpiti da un’aliquota al 43%. Secondo Siniscalco la manovra servirà ad incrementare il potere d’acquisto delle famiglie con benefiche ricadute sull’intera economia.
19 Ottobre 2004
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