Parla Andrea Riello.

Nessuna traccia della ripresa economica: il 2004 per il tessuto di aziende locali specializzate nel settore della meccatronica e della meccanica avanzata si annuncia come la fotocopia dell'anno precedente.
La fotografia è uscita dal "focus group", che ieri pomeriggio all'Università Cattolica ha messo intorno a un tavolo i rappresentanti delle principali aziende piacentine del comparto.
Quello di ieri è il primo di una serie incontri organizzati dall'amministrazione provinciale, insieme all'ateneo di San Lazzaro, per aggiornare il piano territoriale di coordinamento sulle politiche del lavoro: nei prossimi giorni gli approfondimenti riguarderanno l'Information Technology, la logistica e l'agroalimentare.
Nell'ambito della produzione di macchine utensili, Piacenza occupa un ruolo di primo piano a livello regionale e nazionale: sul nostro territorio si concentrano il 20 % delle aziende emiliane e ben il 41 % del fatturato.

Un dato sottolineato dal presidente dell'Ucimu (l'Associazione nazionale costruttori di macchine utensili) Andrea Riello, durante la sua relazione introduttiva.
"La nostra provincia ha un peso specifico notevole - ha rilevato -nello scenario italiano: anche qui si stanno scontando le conseguenze di un calo dei consumi nei mercati di riferimento, quello nazionale e quello estero, soprattutto Germania ed Europa in genere".

La ricerca e l'innovazione tecnologica, indicati come elementi irrinunciabili per affrontare la nuova pressione competitiva su scala globale, non sono facilmente perseguibili nel nostro paese.
"Perché in Italia - afferma Riello - le sovvenzioni sono inferiori e il sistema formativo non è ancora all'altezza per supportare l'impresa".
Fra gli altri fattori di crisi evidenziati vi è l'esplosione della domanda cinese e il vantaggio concorrenziale acquisito dell'industria giapponese, assai più contigua geograficamente.