Crescita del 12,5 per cento
La locomotiva-meccanica è ripartita e a Piacenza regala una delle migliori performance nella regione Emilia Romagna. Il nostro distretto delle macchine utensili lo scorso anno ha messo a segno un valore positivo di tutto rispetto (+ 12,5 per cento) se comparato all'anno precedente, surclassando nella crescita quasi tutti gli altri distretti, una ventina complessivamente, solo i ciclomotori di Bologna (+ 21,1 per cento) e le calzature di San Mauro Pascoli (+ 12,7 per cento) si comportano meglio. La chiave di questo successo si deve alle vendite in Cina e negli Stati Uniti delle nostre macchine. E' questa la diagnosi fornita dal tradizionale Monitor dei distreddi dell'Emilia Romagna elaborato dal Servizio Studi di Intesa Sanpaolo per Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma, aggiornato al 31 dicembre 2012. Nel complesso la nostra regione ha chiuso l'anno con una crescita del 5,3 per cento dell'export, con una dinamica migliore rispetto ai distretti italiani (+2,1%). Export sempre molto frizzante ma dall'andamento per nulla monocorde. Infatti esaminando i trimestri si notano degli alti e bassi molto significativi. Nel caso di Piacenza il distretto delle macchine utensili (che ha "pesato" per 120 milioni di euro nel 2012) alterna uno sfolgorante terzo trimestre (+44,2 per cento) con un pessimo quarto trimestre (-12,9 per cento). La somma finale è positiva, come dicevamo. In generale, nonostante non manchino segnali involutivi sul piano nazionale, va detto che la meccanica piacentina si difende molto bene e in generale la meccanica emiliano romagnola (+6,7 per cento di media). Oltre alla meccanica, a trainare il sistema regionale sono stati i distretti dell'alimentare (+7,7 per cento), il sistema moda (+3,4 per cento) e il sistema casa (+2,4 per cento). Nel complesso 14 su 19 distretti monitorati hanno chiuso il 2012 in territorio positivo. Il dossier esamina anche l'andamento della cassa integrazione riferito ai singoli distretti. Nel caso di Piacenza e circoscrivendo sempre alle macchine utensili, si contabilizzano 288 mila ore nel 2012 rispetto a più di 1 milione di ore l'anno precedente, con una flessione del 71,1 per cento. Ma il panorama cambia se si esamina il primo bimestre di quest'anno con 273 mila ore contro le 7.500 del primo bimestre dell'anno scorso. p. s.
18/04/2013
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