«Affronteremo i problemi di navigabilità del Po e la scarsità d'acqua per l'irrigazione in estate»
«L'alveo centrale del Po è ormai una specie di Canyon»: sarà questo uno dei primi problemi che l'assessore regionale alla difesa del suolo, il piacentino Mario Luigi Bruschini, intende prendere in esame ora che è stato nominato presidente del comitato di indirizzo dell'Agenzia interregionale per il fiume Po.
Dopo un Natale passato - come lui stesso riferisce - sugli argini del fiume, soprattutto su quelli modenesi, Bruschini, classe 1946, riceve quindi dal "collega" della Lombardia, Davide Boni, il testimone della presidenza del comitato. La nomina, che sarà effettiva da venerdì, è stata comunicata lunedì a Milano, durante la seduta del comitato.
Un ritorno alle origini per l'assessore, che nel 2002, per tre anni, ha ricoperto l'incarico di presidente dell'Aipo: «Alle ultime amministrative di giugno - ricorda Bruschini - la presidenza era in mano al Piemonte. Quando l'assessore regionale Bruna Sibille è stata eletta sindaco di Bra ha rinunciato al suo mandato come assessore per potersi dedicare a pieno alla carica di primo cittadino. Per alcuni mesi, quindi, è stata sostituita da Boni della Lombardia. Ora, tocca a me».
Toccherà a lui fino alla scadenza dell'attuale legislatura, come frutto di un accordo stabilito tra gli assessori alla difesa del suolo di Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte; poi parte del verdetto sarà in mano agli elettori.
«Per oltre tre anni sono stato presidente dell'Aipo, dalla sua nascita: per questo vi sono particolarmente legato» commenta con soddisfazione Bruschini.
Pochi mesi di carica, per il momento, per il neo nominato presidente pro tempore, ma sufficienti per gettare alcune basi e per tentare di sanare alcune criticità del fiume più grande di Italia.
«Il Po - spiega infatti l'assessore Bruschini - ha numerosi problemi: cercheremo di risolverli e di dare impulso ad alcune iniziative a lui legate. Abbiamo quasi del tutto sistemato, almeno sulle nostre sponde la questione della sicurezza idraulica dopo la grande piena dell'ottobre del 2000. A questo scopo si sono concentrate le opere più significative fino a questo momento: il Po presenta comunque altri problemi come la navigabilità, i periodi estivi siccitosi con le difficoltà di irrigazione. A breve - annuncia - daremo notizia di eventi che dimostrano come ci sia questa intenzione di intervenire sul Po in maniera concreta: grande impulso sarà dato al piano di gestione dei sedimenti».
Infine, prima di concludere, una battuta sulle elezioni e sul futuro politico dell'assessore: «Non mi sono mai candidato, io sono semplicemente a disposizione, sono sempre stato chiamato. Mi ritengo "prestato" alla politica». Elisa Malacalza LIBERTA' del 30/12/2009
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