Forlini: non siamo anti-sviluppo, il suo "no" è stato uno scivolone
Ha specificato bene di parlare a nome del movimento dei Verdi Emanuele Pasquali l'altro ieri in consiglio comunale. Ma il suo "no" al piano per la realizzazione del nuovo stabilimento della Mandelli Sistemi in un'area di Le Mose non è piaciuto al partito di riferimento.
A 24 ore di distanza il coordinatore provinciale dei Verdi, Stefano Forlini, si è subito fatto sentire per prendere le distanze da quel voto definendolo uno «scivolone», e per confermare la fiducia non solo all'uomo dei Verdi in giunta, l'assessore Leonardo Mazzoli (servizi sociali), ma all'intera amministrazione sui programmi e il viatico di fine mandato che porterà alle elezioni della primavera 2007.
Il "no" di Pasquali, l'unico espresso lunedì in aula (maggioranza a favore, opposizione astenuta), era stato motivato con la tutela ambientale che a suo giudizio l'insediamento industriale non garantisce a sufficienza e con la scarsa informazione sulle positive ricadute occupazionali. Contestazioni rimaste però isolate nel centrosinistra, nemmeno le altre componenti più ambientaliste hanno seguito l'esponente del gruppo misto in quota Verdi; anzi, c'è stato chi, come Rifondazione, ha sonoramente applaudito a uno sviluppo aziendale che promette vantaggi per la città, e chi, come il sindaco Roberto Reggi, ha rivolto a Pasquali tutta la sua amarezza per una posizione radicale che ha fornito all'opposizione il destro per l'ennesimo attacco all'Unione.
E ieri Forlini è intervenuto per chiarire che «noi Verdi pensiamo che la crescita di questa città può avvenire anche con lo sviluppo del mondo del lavoro, e pure l'espansione della Mandelli va vista in quest'ottica».
Confezionata con parole prudenti, e tuttavia innegabile, la sconfessione di Pasquali: «Ha parlato soprattutto dell'impatto sull'ambiente esterno che andrebbe in effetti visto meglio, e ha espresso qualche perplessità su Riello (il proprietario della Mandelli, ndr) che l'anno scorso del resto ha messo in cassa integrazione 100 persone; però siamo favorevoli a una fabbrica che dà lavoro a molti. Forse Pasquali si è fatto prendere un po' la mano, forse è stato male interpretato». Fatto sta che «il partito dei Verdi approva questo piano, non siamo contro fabbriche che portano lavoro»; e il "no" di Pasquali è stato «uno scivolone involontario, non c'è la volontà dei Verdi di bloccare lo sviluppo». «Fiducia confermata» peraltro al consigliere, così come a Mazzoli e alla giunta tutta: «Andiamo avanti compatti fino alla fine del mandato». Gustavo Roccella, Libertà del 13 settembre 2006
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