«Resto sindaco solo se c'è fiducia». Reggi: devo fare autocritica ma sono anche molto amareggiato .
Sono volate parole grosse in consiglio comunale. Parole che toccano i rapporti personali, oltre il giudizio politico, e che danno una spallata potente ad una amministrazione o forse l'aiutano a ricominciare su altre basi di dialogo. Comunque sia, oggi è il giorno dell'amarezza.
Il sindaco ha dovuto fare dietro-front e ritirare le linee del piano strutturale comunale, incagliato sulla vicenda ex Acna, sui quei contestatissimi volumi edificatori da trasferire fuori città, sotto i colpi di una dissidenza interna energica (D'Amo, Miglioli).
«Pensavo saremmo arrivati ad un accordo» commenta un sindaco intristito e un po' sorpreso. «In queste situazioni tendo a fare molta autocritica, se c'è chi ha reagito come ha reagito, qualcosa non ha funzionato. Sto cercando di capire in cosa ho mancato nel metodo, nel percorso di partecipazione».
Tutti sapevano - sostiene - che l'accordo di programma sull'ex Acna sarebbe stato rimandato dal 7 dicembre al 31 gennaio, per avere tempo di discuterne nel dettaglio, mentre in consiglio erano all'ordine del giorno le linee guida per affrontare problemi critici tra cui anche Acna, ma non solo. «Ora non so come uscirne, domani mi farò aiutare dai tecnici a capire, le linee guida erano molto innovative, un colpo d'ala per la città del futuro che ho in mente. Sull'Acna l'unica alternativa alla delocalizzazione è tornare in consiglio con il piano particolareggiato che ne prevede l'edificazione. Cade la possibilità di averla libera...».
«Ma perché tanto accanimento nei miei confronti? - è il nervo scoperto di Reggi - Perché tanto livore? Perché mettere in dubbio la buona fede, l'onestà? Io non porto neanche una caramella a mio figlio da questa vicenda...e sono volate parole come fossimo dei palazzinari».
Le somme politiche? «Io mi sento sempre molto provvisorio, se mi accorgessi che quanto accaduto non è un'opposizione a questo tema, ma la volontà di qualcuno di opporsi alla giunta, me ne andrei. Per me è l'unità il valore assoluto, ma ora voglio chiarezza».
Sandro Miglioli (Piacentini per Reggi) è stato tra chi ha giudicato troppo alto il prezzo da pagare per l'Acna e lo ha detto a chiare lettere, ora però sdrammatizza: «Un disaccordo su un provvedimento non è disaccordo sulla linea della maggioranza. L'unità, come l'amore, va coltivata giorno per giorno, lavorando insieme, sentendo opinione di tutti, trovando una sintesi e portando correzioni, mediando. Il sindaco è primus inter pares, ma tutti vogliamo essere ascoltati. Rimettiamoci intorno ad un tavolo e ragioniamo, il verde si tocca in presenza di un rilevante interesse pubblico, se c'è vediamolo, verifichiamo compensazioni che non ci sembrano eque».
A far quadrato intorno al sindaco è Giorgio Cisini (capogruppo Margherita): «Il sindaco ha compiuto un atto di grande umiltà e coraggio, mettendosi in discussione, malgrado ci fossero, secondo me, i numeri per l'approvazione. Anche nel mio gruppo c'erano perplessità, ma siamo e rimaniamo in sintonia con sindaco e giunta. E da quanto ha ritirato il provvedimento gli siamo ancor più vicini». Cisini, ripercorrendo i temi urbani d'attualità, fa notare che il nostro Prg, modificando da produttiva a residenziale la destinazioni d'uso delle ex aree industriali (Unicem, Arbos, Acna), ha portato un grande incremento alla rendita fondiaria e tratta le aree in ugual modo, prevedendo lo stesso indice di edificabilità. «Ma Acna ha valore diverso, essendo vicina alle mura farnesiane, in contesto storico particolare. E' anche l'ultima occasione per avere un'area verde importante in centro e fare il parco delle mura, per questo il documento presentato è all'avanguardia, ma ci vuole una compensazione per raggiungere lo scopo e spostare volumi. E comunque su Acna sarebbero stati necessari anche due consigli comunali favorevoli prima di approvare l'eventuale piano».
Carlo Berra (capogruppo Ds) esprime al sindaco «una personale solidarietà politica e morale quando ha ritirato il documento, con motivazione serena e condivisibile, mentre gli oppositori hanno usato toni eccessivamente pesanti, verso amministrazione e verso l'assessore Pierangelo Carbone. E' un atto di sfiducia. E' un momento molto serio - non nega Berra -. Ora la maggioranza dovrà ritrovarsi e trarne le conseguenze, ricercando ragioni di rilancio e di condivisione o prendendo atto di una crisi vera. Non so fare previsioni. A mio giudizio, nel documento steso ed emendato c'erano le condizioni per verificare la fattibilità di questa operazione e controllarne contenuto e conseguenze. Anch'io mi sono assunto questa responsabilità, perché quando si sta in maggioranza ci si confronta con altri cercando punti di equilibrio. Ma è emerso il sospetto che fossero stati già fatti i giochi, che i poteri forti vinceranno. Spero che non sia una sfiducia completa sul sindaco se no saremmo in pre-crisi». Ma Berra fa anche notare come nel programma di Reggi non ci fosse la revisione di un Prg contestato, che sarebbe invece partita proprio con queste linee «non farle passare oggi vuol dire tenersi il Prg così come è». Patrizia Soffientini patrizia.
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