Resta agguerrita la fronda all'interno dei commercianti del centro storico, intenzionata a boicottare la prima serata dei Venerdì piacentini, in programma il prossimo 10 giugno, attraverso la serrata dei negozi. La protesta, in netta dissociazione con quanto sostenuto finora dal comitato “Piacenza al centro” che raccoglie tutte le rappresentanze degli esercenti di via, è stata annunciata ieri tramite un comunicato stampa, redatto al termine di una nutrita assemblea di operatori commerciali.
Alla guida dei “dissidenti” c'è Italo Testa, eletto nel corso della medesima assemblea alla presidenza del comitato di via XX Settembre “Città di Piacenza”: al posto di Bartolomeo Picca Tammi (che mantiene la più importante carica di presidente di “Piacenza al centro”), che si era dimesso sabato scorso.
«A maggioranza sono state approvate - recita il comunicato - diverse iniziative finalizzate a contestare la grave situazione venutasi a creare con l'approvazione del Piano urbano del traffico: primi fra tutti, i disagi crescenti per raggiungere il centro e per parcheggiare».
Italo Testa annuncia anche l'intenzione di dare vita ad un nuovo comitato unico degli operatori del centro storico, «perché quelli attuali non ci rappresentano e non sono stati eletti democraticamente».
«Oggi (ieri ndr) ci siamo riuniti - sostiene - in circa 200 persone: a grande maggioranza abbiamo deciso il boicottaggio dei Venerdì perché è l'unico modo di farci ascoltare dall'amministrazione comunale. Posso assicurare che la quasi totalità dei negozianti del Corso, via XX Settembre, via Sant'Antonino, via Garibaldi e via Cavour il 10 giugno lascerà la vetrina al buio. Non è una protesta contro i clienti, per questo vogliamo che siano informati, ma contro il Comune. Se non arriveranno segnali di disponibilità ad ascoltare le nostre ragioni, proseguiremo la nostra battaglia»
Si dissocia nettamente da questa presa di posizione il presidente di “Piacenza al centro” Bartolomeo Picca Tammi, che conferma di essersi dimesso dalla guida del comitato di via “Città di Piacenza” e di non aver avuto più contatti con i suoi colleghi da sabato scorso. «Per noi la linea - afferma laconicamente - resta immutata: è quella sancita dal comunicato emesso venerdì scorso». Nel testo sottoscritto da 6 degli 8 comitati riuniti nell'associazione unitaria, si sosteneva che i “dissidenti” sono una quota minoritaria dei commercianti: «Da mesi lavoriamo intorno al programma dei Venerdì piacentini - avevano puntualizzato i firmatari - l'impegno generale è stato notevole, ed un'eventuale azione di boicottaggio sarebbe autolesionistica per tutti noi. Occorre fare un netto distinguo tra l'attività di “Piacenza al centro” e le rivendicazioni delle categorie dei commercianti».
COSA DICE L'ASSESSORE ALBERTO SQUERI. L'assessore al Commercio Alberto Squeri sottolinea la fatica vissuta in questi mesi per allestire il confronto con i vari comitati di via che ha portato alla predisposizione del programma dei Venerdì piacentini. «La gestione della manifestazione - ha spiegato - non compete direttamente al Comune, che ha fatto solo da sponsor economico (versando 44mila euro dei complessivi 125mila spesi) e da coordinatore. Insieme agli operatori siamo partiti dalla necessità di rilanciare la valenza prettamente commerciale dei Venerdì, che negli ultimi anni era passata in secondo piano. Per questo abbiamo perseguito il coinvolgimento della base degli esercenti: abbiamo cercato di affidarci a professionalità diverse per l'organizzazione degli spettacoli e di allargare il territorio interessato dalle iniziative»
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