Raccolta diffrenziata.
L'allarme viene da Legambiente: in Emilia la raccolta differenziata dei rifiuti segna il passo, ma Piacenza - per fortuna - è in controtendenza e continua a viaggiare spedita verso l'obiettivo prefissato del 40 per cento. E all'ombra del Gotico è invece confermato il trend regionale che vede una crescita nella produzione di rifiuti pro capite.
La tendenza viene messa in evidenza dal rapporto 2001 di Legambiente: in regione Reggio Emilia è la città che - con 716 chilogrammi pro capite - statisticamente produce più rifiuti per abitante, mentre Modena è la meno “sprecona” delle nove città capoluogo di provincia in Emilia, con una produzione 567 chilogrammi per abitante (ma ogni abitante in media ne ha prodotti 11 chili in più dell'anno precedente).
Piacenza è quarta con 644 chilogrammi di rifiuti pro capite (con 21 Kg di incremento rispetto all'anno precedente). La nostra città è preceduta da Bologna con 586 (stabile), Parma con 586 (quasi 50 chili in più rispetto all'anno prima). Sopra Piacenza ci sono invece Ferrara terza con 677 (più 12 rispetto all'anno precedente), Forlì in seconda posizione con 708 (più 5), per chiudere con il record di Reggio Emilia con 716 chili (più 29 rispetto al 2001).
Per quanto riguarda la raccolta differenziata la città che si comporta meglio è Reggio Emilia con il 36,7% dei rifiuti separati dai cittadini (+ 0,7 rispetto al 2000). Piacenza è seconda con il 31,8%, Ferrara con il 23,7%, Rimini con il 23,4% (il dato è rilevante considerando anche il quantitativo prodotto dal turismo), Forlì con il 20,1%, Bologna con il 19,3%, Ravenna con appena il 16,6% e Parma con il 14,7%.
Secondo Legambiente «i dati forniti dai comuni sono piuttosto preoccupanti. La corsa della raccolta differenziata sembra essersi fermata. Infatti anche l'aumento più forte delle città capoluogo è realizzato da Parma (la città meno brava in questo campo) che passa da un misero 13% al 14,7% nel 2001».
«I dati di Legambiente - commenta Guido Ramonda, presidente di Tesa - confermano quanto sappiamo già da tempo. Sulla crescita dei rifiuti pro capite posso dire che la cifra di Legambiente di 21 chilogrammi in più a testa dovrebbe comprendere sia la parte prodotta dalle famiglie sia quella derivante da commercio e servizi. Gli imballaggi, insomma, diventano sempre più “pesanti”, la lavorazione e il trasporto di molti prodotti si fanno sempre più complessi e ingombranti, alzando le statistiche pro capite. Ma più di una tendenza allo spreco individuale direi che si intravvede una sempre maggior presenza degli imballi commerciali». «Quanto alla raccolta differenziata - spiega ancora Ramonda - posso confermare quanto anticipato da Legambiente: Piacenza in Emilia è un'isola felice, avviata (almeno per quanto riguarda la raccolta in città) al previsto obiettivo del 40 per cento. Nel 2002 saremo attorno al 37 per cento, e per il 2003 di questi tempi dovremmo raggiungere l'obiettivo».
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