Finalmente una buona notizia. La scuola piacentina di Fisioterapia è salva. Anzi, si irrobustisce. Il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini ieri mattina ha firmato un decreto d'urgenza (già oggi leggibile sul sito del Miur) dove assegna 45 posti per immatricolazioni anziché i 30 già attribuiti con precedente decreto all'Ateneo di Parma, dal quale dipende il corso di laurea triennale piacentino. Il nuovo il decreto del 18 luglio 2014 n. 582 regola e corregge la disponibilità di posti per professioni sanitarie. Era quanto chiedeva il rettore Loris Borghi, che per primo ha sollevato il problema e che aveva ipotizzato un errore del ministero nella ripartizioni dei posti a numero chiuso (sono 2.198 in tutta Italia), parificando la condizione di tutte le università emiliano-romagnole alla quota di 30 immatricolazioni per il prossimo anno accademico, senza considerare che l'Università di Parma ha una sede distaccata a Piacenza. Piacenza "rischiava". Emergenza rientrata, dopo che - solo pochi giorni fa - l'appello del rettore è stato riferito al sottosegretario Roberto Reggi. Il collaboratore stretto del ministro oggi, nel dare notizia del nuovo decreto, ha scelto di ringraziare il nostro quotidiano Libertà: «E' solo grazie a Libertà che ho saputo del problema, nessuno mi ha telefonato per segnalarmi la cosa» fa sapere Reggi, ed è la sua sola dichiarazione, ma all'ex sindaco si deve sicuramente un'opera di mediazione per sciogliere in "nodo". Dall'Asl piacentina non sono arrivate sollecitazioni, alla fine i soli a prendere posizione - appena appreso il rischio di tagli su Piacenza - sono stati l'assessore provinciale Pier Paolo Gallini e il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, ovviamente a difesa del presidio formativo. In tutto il Paese i posti per formare fisioterapisti sono stati ridotti del 3 per cento in nome della revisione della spesa pubblica, passando da 2.262 a 2.189, con una decurtazione di 64 posti. Ma per un disguido, Parma aveva avuto un taglio più consistente rispetto alla sua quota storica di 45/50 posti e tuttavia anche i minori posti ricevuti avrebbero dovuti essere spalmati su due sedi, Parma e Piacenza, non concentrati solo su Parma, tagliando di netto Piacenza. Del resto il rettore oggi, nell'esprimere «piena soddisfazione» fa notare che era stata comunque tenuta una quota di 8 posti per non spegnere il presidio piacentino. Oggi «grazie anche all'interessamento di Piacenza va dato atto che il problema è stato risolto» dice Borghi, così ha deciso di assegnarne 25 a Parma e 20 (non 15) a Piacenza. Un'altra vittoria. Un premio, in fondo. Tanto più che la scuola triennale per diventare fisioterapisti, sempre molto ricercata dagli studenti neo-diplomati, si avvia ad avere una sede prestigiosa come il Collegio Morigi, ne riferiamo nell'articolo sottostante. Patrizia Soffientini Libertà, 19/07/2014
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