Una lettera del Comando Militare rafforza le "nubi" sul futuro della struttura di piazza Cittadella
Mentre si rincorrono le voci su una sua possibile chiusura alla fine dell'anno, aumenta la confusione attorno al futuro del Laboratorio pontieri di piazza Cittadella.
A creare scompiglio è una lettera arrivata al direttore, colonnello Giuseppe Oddo, dal Comando logistico del nord Italia che ha sede a Padova: rispondendo a una richiesta di chiarimenti della direzione piacentina, i responsabile conferma che a oggi è ancora attivo il decreto di soppressione emesso ormai da più di un anno e mezzo. Di fatto, una conferma di quanto si sapeva già.
E che i sindacati di categoria (impegnati in un fitto confronto con il ministero della Difesa) stanno cercando di scongiurare da mesi, ma la tempistica e la perentorietà della precisazione sembrano allarmanti, tanto che Cgil, Cisl e Uil ieri mattina ne hanno discusso a lungo con il colonnello Oddo. «E' già parecchio tempo che manifestiamo perplessità e timori su questa specifica situazione - commenta il segretario provinciale della Uil, Massimiliano Borotti - che ci lascia tutt'altro che tranquilli: a questo crediamo che le probabilità di dismissione siano sempre più elevate e potrebbero anche esserci serie ripercussioni sul processo di creazione del Polo militare industriale unico». I sindacati sono impegnati in un tavolo di confronto con il ministero da cui aspettano risposte positive in materia di organizzazione, anche per Piacenza: «Speriamo che tutto si possa risolvere - aggiunge Borotti - ma ormai novembre è iniziato e la fine di dicembre è sempre più vicina: a oggi l'unica certezza, ribadita e messa ancora nero su bianco, è la chiusura del Laboratorio pontieri. Noi - conclude - non possiamo che chiedere ancora più fermamente che vengano riconosciute le nostre ragioni e che ciò venga fatto al più presto: a tal proposito, in questi giorni di Finanziaria, sarebbe il caso che tutte le forze istituzionali locali facessero gioco di squadra per chiedere aiuti per un comparto importante per Piacenza come quello degli insediamenti militari».
Meno pessimisti i colleghi di Cgil e Cisl, che anzi criticano il documento spedito dal Comando di Padova: «Ci sembra che faccia solo confusione - dicono Giuseppe Genesi e Ernesto Catino - soprattutto perchè arriva da un soggetto che non ha potere decisionale, ma che si è limitato a ribadire una posizione che è nota da tempo. Non vorremmo che si scatenasse un allarmismo eccessivo, il problema c'è ma stiamo cercando di risolverlo con il ministero della Difesa. La nostra proposta di fare del Laboratorio pontieri un distaccamento altamente qualificato del Polo di mantenimento pesante resta valida, è su questa base che si sta discutendo».
Esprime preoccupazione, invece, il parlamentare di An, Tommaso Foti: «E' una di quelle notizie che non possono lasciare indifferente il mondo politico e sindacale piacentino, chiamato a schierarsi in forze e compatto contro questa decisione, anche a fronte delle rassicurazioni e dei più volte preannunciati scenari per il futuro del Laboratorio Pontieri del tutto differenti da quelli che si stanno paventando». Michele Rancati
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