Visita della commissione: area a doppia vocazione
Un'area di 74mila metri quadrati e di vasto interesse in una zona antica della città, innervata con il Po.
L'ormai di fatto ex Laboratorio pontieri di Piacenza è stato ieri meta di sopralluogo da parte della commissione aree militari pressochè al suo completo con in testa vice sindaco e presidente, Francesco Cacciatore e Gianni D'Amo, accolta dal generale Francesco Castrataro e dal colonnello Giuseppe Oddo.
L'ennesima tappa di un percorso articolato (già visto l'ex Arsenale, prossimo obiettivo la Pertite), che ha permesso alla commissione un sopralluogo particolareggiato all'area stretta tra S.Sisto e il Farnese, e di formulare - a grandi linee - un possibile doppio indirizzo quanto a scelte future da assumere al riguardo: su un fronte, c'è chi (D'Amo, per esempio) per l'ex Laboratorio pontieri - macroarea densa di verde e costellata di ampi esempi di archeologia industriale - auspicherebbe un recupero, in accordo con la Soprintendenza, di carattere architettonico dell'esistente e anche funzionale, per aprire il luogo alla città e alle sue attività di carattere culturale e ricreativo (vocazione che neppure i suoi sostenitori ritengono tuttavia esente da una fragilità, che sarebbe quella dei supporti finanziari).
E, su altro fronte, seconda alternativa corrente di pensiero, quanti invece per l'area, anche per sostenere i costi dell'operazione complessiva di trasferimento (230-240 milioni di euro, le cifre più dette), ha preso in considerazione, e lo ha fatto anche ieri, l'occasione di insediarvi residenze. E' il caso per esempio di uno dei consiglieri in commissione, Filiberto Putzu, che per l'ex Laboratorio pontieri in specifico non rinuncia a descrivere un futuro di «residenzialità di lusso, in accordo coi vincoli della Soprintendenza».
Il presidente Gianni D'Amo: «Sul futuro di quest'area le soluzioni sono più d'una, circolano già da tempo anche progetti di soggetti privati. Sostanzialmente - riassume i pensieri formulati in seno alla commissione - dopo la visita sono emersi due filoni: chi vorrebbe per l'area un recupero ad utilizzo collettivo, con spazi museali e per mostre, feste, incontri, con il lato debole della questione risorse, e chi per sostenere i costi del progetto vi vorrebbe residenze private. A mio avviso - prosegue D'Amo - credo che anche il governo centrale, lo Stato di cui Piacenza è parte, dovrà venirci incontro».
Prossimi impegni della commissione: l'incontro con l'assessore provinciale Alberto Borghi (integrazione della situazione urbana con il Ptcp della Provincia) ed esame del progetto della Difesa completo oggi della valutazione economica dei costi redatta dal Politecnico.
Simona Segalini Libertà, 21/05/2008
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