Sette uomini e tre donne, molti "civici"
Il loro obiettivo non è trovare una poltrona. E a testimonianza di quello che sostengono, i montiani piacentini sventolano una scelta coraggiosa, proponendosi come la vera novità alle urne, pur con la consapevolezza delle poche chance che la legge elettorale gli ha già dato in partenza. Sono sette uomini e tre donne, molti dei quali orgogliosamente "civici", coloro che hanno voluto scommettere sul professor Mario Monti e mettere la faccia sulla sua candidatura. Eccoli.
Giulio Gravaghi (Italia Futura) nasce a Besenzone il 2 agosto 1952; proprietario di una società di consulenza in campo energetico, è sposato con Alfreda e papà di due figlie gemelle di 32 anni, Lucia ed Elena. «Penso che Italia Futura sia un'esperienza rivoluzionaria. Dico "sì" a Monti, perché è stato un "pompiere" che ha spento il fuoco che stava distruggendo l'Italia».
Giuliana Rapacioli (Italia Futura) , pontenurese, è medico e mamma di Claudia (30) e Francesca (22). Nata a Morfasso il 18 gennaio 1954, ha scelto di candidarsi «perché non potevo più tollerare di vedere i nostri ragazzi senza speranza, soldi, futuro: negli anni, abbiamo riempito loro la pancia, spegnendogli invece cervello e cuore. Monti è l'unico a non avermi fatta vergognare di essere italiana».
Filiberto Putzu (Italia Futura) , nato a Piacenza il 15 marzo 1954, è medico chirurgo, sposato con Ivana e papà di Alessandro (25) e Costantino (19). «Questa è l'unica proposta seria che fa trapelare un nuovo modo di fare politica, ipotizzando un cambiamento radicale; io "nasco" come civico fino in fondo, e ritengo che la nostra sia una proposta credibile, seria, in mezzo alla gente».
Gianguido Carini (Udc) , segretario provinciale dell'Udc, nasce a Cadeo il 21 giugno 1956. Per undici anni è stato vicesindaco e assessore a Cadeo, oggi è consigliere comunale. «Come Udc, abbiamo fatto una scelta di coerenza, puntando a una soluzione di continuità. Ricordiamoci che Monti era stato voluto da tutti».
Ljerka Marjanovic (Udc) , nata il 12 ottobre 1957 nella cittadina di Jajce in Bosnia Erzegovina, crede che sia arrivato il tempo di dare una effettiva rappresentanza a una società diventata negli anni multiculturale. «Mi occupo dei temi legati all'immigrazione da una vita, penso di poter dare tanto a questo Paese».
Donatella Amici (Udc) , bocconiana, revisore legale e assessore al bilancio nel comune di Cadeo, nasce a Morfasso il 27 novembre 1961. «Ci tengo a precisare di non essere iscritta ad alcun partito, fa onore all'Udc il fatto di aver voluto credere anche in profili del tutto civici. Monti ha imposto dei sacrifici, è vero, ma ogni "dieta" all'inizio è difficile prima di lasciar vedere i risultati».
Piero Sasso (Udc) , comandante dei carabinieri, nato a Milano il 12 aprile 1961. «Sono un servitore dello Stato, voglio continuare a esserlo, tra la gente, per la gente e con la gente. Da tredici anni svolgo attività politica, il mio ufficio è la strada».
Pierangelo Vignati (Fli) , vincitore di una medaglia d'oro alle Paralimpiadi del 2000, nato a Piacenza il 10 dicembre 1970, è dirigente sportivo, sposato con Giovanna e papà di Anna (8) e Pietro (4). «Nella nostra lista di Fli non c'è nessuno catapultato da altre regioni, Piacenza è ben rappresentata: questa è un'esperienza coraggiosa, nel segno della trasparenza».
Daniele Gardi (Fli) , nato a Piacenza il 26 giugno 1956, avvocato, è sposato con Barbara, e ha una bimba, Matilde, di sette anni. Già assessore a Piacenza nella giunta Guidotti, è tra i fondatori di Futuro e Libertà sia a livello nazionale che locale. «Sono soddisfatto della mia candidatura, coronamento di un percorso nel quale credo molto».
Germano Croce (Fli) , nato a Trento il 29 maggio 1941, è sposato con Andreina, ha quattro figli e cinque nipoti. Residente a Lugagnano, è alpino in congedo. «Non mi stancherò mai di essere al servizio dei cittadini».
Elisa Malacalza LIBERTA' 25/01/2013
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