Buona Mmusica BWA Buona Mmusica Buona Mmusica Buona Mmusica Buona Mmusica
Filiberto Putzu :. Home :.  ITALIA Politica  :.  Debito pubblico - Legge finanziaria.  :. LA SOLUZIONE «2 PER CENTO»
sottocategorie di ITALIA Politica
 :. Politica nazionale
 :. Federalismo - Riforma elettorale.
 :. Sistema elettorale
 :. Debito pubblico - Legge finanziaria.
 :. Casa delle Libertà
 :. Partito della Libertà
 :. Uniti nell'Ulivo- L'Unione
 :. Partito Democratico
 :. Ppe
 :. Pensiero liberale
 :. Verso le Elezioni 2008
 :. PdL
 :. Verso la Terza Repubblica
 :. Scelta Civica con Monti per l'Italia




domenica
24
settembre
2023
San Pietro Nolasco



LA SOLUZIONE «2 PER CENTO»

dal Corriere della Sera del 6/10/2004

Il limite del 2 per cento disposto dalla proposta di Legge finanziaria è uno strumento efficace? E questo strumento è utilizzato in modo coerente con la politica del governo? Il tetto alla spesa è stabilito per lo Stato disponendo che gli stanziamenti iniziali di competenza e di cassa siano incrementati per non più del 2 per cento delle corrispondenti previsioni iniziali del precedente esercizio, successivamente «aggiornate» (ovvero ridotte). Questa tecnica di contenimento della spesa è molto rudimentale e scarsamente efficace. Essa dispone una diminuzione generale (salvo le eccezioni previste per spese di personale, previdenziali, sanitarie e di investimento), senza differenziare i tipi di spesa. Colpisce, così, spese «buone» e spese «cattive». Inoltre, la riduzione generalizzata degli stanziamenti di competenza e di cassa non influisce sulla attività amministrativa che viene prima della spesa, e che dà origine a essa. Ne consegue che gli impegni e i pagamenti non si possono fare, ma le obbligazioni amministrative possono sorgere egualmente. Con il risultato di far scoppiare la spesa appena il tetto viene tolto e di creare eserciti di persone frustrate, pronte a rivendicare i propri diritti. Per fare un esempio, il tetto della spesa non impedisce alle amministrazioni pubbliche di avviare e svolgere concorsi per il reclutamento di dipendenti, né di bandire gare di appalto e di concluderle. Il blocco delle assunzioni e il tetto di spesa hanno solo l' effetto di impedire di stipulare i contratti di lavoro. Il tetto di spesa ha l' effetto di fermare gli atti delle procedure contrattuali di appalto che comportano l' assunzione di impegni e l' effettuazione di pagamenti. Come dimostra l' esperienza già fatta, questi rimedi producono un effetto temporaneo, seguito da immediati aumenti successivi della spesa e accompagnati da pressioni di ogni genere dei beneficiari ai quali è stata fatta una promessa dilazionata e che considerano questi strumenti come arroganti dichiarazioni di impotenza. Il tetto della spesa è disposto anche per gli enti territoriali. Solo che a questi si applica nel 2005 un limite del 4,8 per cento. Nei due anni successivi un limite del 2 per cento. Tale distribuzione fa sorgere un secondo interrogativo, relativo alla coerenza della politica del governo. Questo, con la cosiddetta riforma federalista, si propone un cospicuo decentramento di funzioni (e quindi anche di personale e di spesa). Dunque, l' incremento relativo della spesa periferica dovrebbe essere maggiore di quello del centro. Invece, si cerca di tener buoni gli enti territoriali con l' aumento più che doppio previsto per l' anno prossimo, mentre, nella prospettiva triennale, si porta l' incremento allo stesso livello dello Stato. Questa mancanza di coerenza della politica governativa danneggia soprattutto i Comuni, che si trovano in un momento particolarmente critico. Infatti, la riforma costituzionale pare aver introdotto una concezione neo-gerarchica degli enti territoriali. Ad esempio, assegna al Senato federale un ruolo dominante nel coordinamento tra enti territoriali e costituzionalizza la Conferenza Stato- Regioni, ma non quella Stato-enti locali. In conclusione, il tetto di spesa, come introdotto dal governo, serve a trasferire su esercizi futuri la spesa, più che a contenerla in modo duraturo, perché lascia immutate le politiche da cui originano le spese. Esso, inoltre, è, nella prospettiva triennale, in contraddizione con i propositi di decentramento del governo.


pubblicazione: 06/10/2004
aggiornamento: 07/10/2004

Verso la finanziaria. 4187
Verso la finanziaria.

Categoria
 :.  ITALIA Politica
 :..  Debito pubblico - Legge finanziaria.



visite totali: 2.847
visite oggi: 2
visite ieri: 1
media visite giorno: 0,41
[c]




 
Schede più visitate in Debito pubblico - Legge finanziaria.

  1. Tasse, trovata l'intesa.
  2. Il Dpef per gli anni dal 2005 al 2008
  3. LA MANOVRA ECONOMICA
  4. «Subito più rigore e una scossa per lo sviluppo»
  5. Berlusconi: riforma fiscale sarà legge in 50 giorni
  6. Finanziaria: limiti alle spese. E più tasse
  7. La situazione è grave, vera recessione.
  8. DL 168/2004 (TAGLIASPESE)
  9. Tremonti: il Dpef è un testo da seminario
  10. Il premier : "Se le tasse sono alte, l'evasione è un fatto morale".
  11. Finanziaria più leggera per Comuni ?
  12. Sì definitivo del Senato alla Finanziaria.
  13. Ancora Montezemolo...
  14. Siniscalco: taglio delle tasse, perché siamo partiti dall' Irap.
  15. Siniscalco si è dimesso.
  16. Meno tasse per tutti: il piano del governo per la riduzione fiscale.
  17. Manovra, dalla Camera l'ultimo sì
  18. Fiducia del Senato alla Finanziaria
  19. La missione impossibile di un economista di valore
  20. LA MANOVRA DEL GOVERNO (Schema dl Cdm 9.7.2004).
  21. Berlusconi: «Niente addizionali sull'Irpef».
  22. Meno tasse.
  23. La Consulta boccia il Decreto Legge 2004 sui tagli a regioni e comuni.
  24. Siniscalco: «Una manovra semplice e solida»
  25. Finanziaria, si va verso la fiducia. Pronto il maxi-emendamento.
  26. Berlusconi: "Sulle tasse indisponibile a voltafaccia.
  27. Perdono tributario a tutto campo
  28. Allarme di Fazio: conti pubblici, situazione grave.
  29. Il Dpef 2005-2008
  30. La Ue: rischio deficit. Siniscalco: ce la faremo.
  31. LA SOLUZIONE «2 PER CENTO»
  32. La nuova Finanziaria
  33. Finanziaria : ulteriore correzione da 6 miliardi di euro.
  34. Taglio tasse: Berlusconi, «Vado avanti»
  35. Manovra 2006.

esecuzione in 0,156 sec.