«Tanti voti disgiunti, così Squeri ha perso»
«Tanti voti disgiunti, così Squeri ha perso». Piacenza Libera all'attacco di Ballerini (Forza Italia) e di chi «ha corso solo per sé»
È una piccata replica quella che Piacenza Libera e lo staff elettorale dell'ex candidato del centrodestra Dario Squeri rivolgono a Sandro Ballerini, consigliere comunale di Forza Italia. Una nuova tappa della querelle post elettorale nata nello schieramento perdente.
«Secondo il consigliere comunale Alessandro Ballerini, eletto nella lista di Forza Italia e già noto in città per le sue canzoni dialettali, la sconfitta del candidato sindaco del centrodestra sarebbe da ricondurre "all'organizzazione, lontana dalla gente, e in un certo entourage che non riscontrava la simpatia della massa". A parte il fatto che quando si muovono certe accuse, poco eleganti, sarebbe giusto fare nomi e cognomi, la segreteria politica e organizzativa del candidato sindaco Squeri, che forse il consigliere in questione definisce entourage, non potendo stavolta far finta di niente, è costretta, in modo autonomo e suo malgrado, a replicare».
Così una nota firmata dalla coordinatrice di Piacenza Libera Rossana Mazzoni, da tre dei quattro consiglieri comunali di Piacenza Libera (quelli «appartenenti allo staff» cioè Gianluca Ceccarelli, Stefano Frontini, Antonio Levoni (il quarto è Carlo Mazza) e da 19 componenti «a nome dell'intero staff» (Vladimiro Poggi, Nicola Bellotti, Marco Tozzi Condivi, Alessandro Mastroianni, Davide Civardi, Alessandro Squeri, Matteo Gobbi, Giancarlo Bianchi, Salvatore Mancuso, Tanja Iannotta, Luciana Meles, Giovanni Buttini, Filippo Tramelli, Miryam Nani, Alessandro Borghi, Gualtiero Ranza, Francesco Rabboni, Pasquale Tortora, Cesare Calza).
Le critiche di Ballerini vengono bollate come «di carattere personale e non politico perché, se ciò non fosse, le sue parole offenderebbero gravemente i 25mila piacentini che, con il loro voto, hanno espresso fiducia e sostegno alla proposta politica del centrodestra».
A Piacenza Libera si domandano perché il forzista «abbia accettato la candidatura a consigliere comunale per la coalizione che sosteneva il progetto del centrodestra», domanda «fondata anche alla luce di un elevato numero di schede elettorali sulle quali erano votati, congiuntamente, il consigliere Ballerini di Forza Italia e il candidato sindaco Reggi del centrosinistra».
«La verità è fin troppo chiara: quando si corre per se stessi e si legittima moralmente un così alto numero di voti disgiunti, il risultato non può che essere negativo. Ci sono persone che, fin dall'inizio, non hanno sostenuto il candidato sindaco del centrodestra ma solo la propria candidatura a consigliere, convinti di chissà quale progetto politico e in favore di altri candidati sindaci».
Libertà del 17 giugno 2007
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