Ambulatori trasferiti nell'ex palazzo Enel.
La nuova “casa della salute” è pronta. E sarà più accogliente rispetto al passato. I cittadini, varcando la soglia del palazzetto di piazzale Milano, già sede Enel, troveranno a partire dall'8 luglio un front-office ben strutturato, con alcuni operatori pronti a rispondere a tutte le esigenze di informazione, dalla scelta del medico alla richiesta di una protesi, con attenzione alla privacy di ciascuno. Una piccola rivoluzione copernicana per quanto attiene alla sanità ambulatoriale pubblica. Tempi rispettati Nel pieno rispetto dei tempi annunciati è iniziato infatti ieri il trasloco degli ambulatori da Corso Vittorio Emanuele all'ex palazzo Enel acquistato dall'Ausl per farne la sede dei servizi territoriali del nuovo Distretto urbano. Si tratta solo di una parte delle funzioni che verranno accentrate nell'edificio che si affaccia sul ponte di Po, dove confluiranno i servizi dislocati in ben cinque sedi diverse della città, per consentire una gestione più razionale e conveniente della sanità cittadina. Il pieno trasferimento richiederà complessivamente tre mesi, oggi è in corso solo la prima tranche - ha spiegato Andrea Bianchi, direttore sanitario dell'Ausl piacentina, ai giornalisti - la seconda tranche scatterà a fine agosto e si prolungherà per tutto settembre. In ottobre l'operazione sarà completata. Le prime funzioni a traslocare, dicevamo, sono quelle finora concentrate su Corso Vittorio Emanuele (ambulatori) e in via San Marco (ambiente e lavoro, veterinari). Seguiranno i servizi di via Alberoni (direzione del dipartimento di sanità pubblica), via Gadolini (medicina legale, commissione invalidi civili) e altre funzioni svolte attualmente in altre sedi periferiche e nell'ospedale Guglielmo da Saliceto. Ed ecco nel dettaglio le funzioni ambulatoriali che per prime vengono trasferite: dipartimento di cure primarie, area assistenza anziani, unità operativa assistenza domiciliare, area assistenza primaria e specialistica ambulatoriale, ambulatori di cardiologia, dermatologia, ortopedia, oculistica, terapia del dolore, chirurgia, prelievi ematici, fisiatria, medicina dello sport, ecografie pediatriche, centro unico di prenotazione, assistenza protesica agli invalidi, ufficio estero, scelta o revoca del medico, assistenza integrativa, cassa ticket, vaccinazioni bambini e consultorio pediatrico, uffici amministrativi e sede distrettuale, servizio sociale). Come e quando Per gli ambulatori sopra citati il passaggio di testimone avviene in tempi brevissimi, per causare i minori disagi. I servizi verranno chiusi in Corso Vittorio Emanuele da venerdì 1 luglio a giovedì 7 luglio e riapriranno venerdì 8 luglio già alloggiati nella nuova sede. Il Centro unico di prenotazioni (Cup) di Corso Vittorio Emanuele resta chiuso da sabato 9 luglio a martedì 12, quando sarà nuovamente attivo. Restano però aperti i servizi di prenotazione delle visite tramite Cuptel (numero gratuito 800.651.941), farmacie e sportello Cup del Polichirurgico. In quanto ai servizi di prevenzione e sicurezza, ambiente e lavoro, impiantistica antinfortunistica e veterinari, il cambio di sede da via San Marco a piazzale Milano è già in corso da ieri a sua volta e durerà sino a domenica 10 luglio, i servizi riprenderanno nella nuova sede lunedì 11 luglio. Settecento persone al giorno Una volta a pieno regime, su questo centro convergeranno giornalmente circa 700 persone, stima Bianchi, concentrate sulla mattinata, ma già entro la prima metà di luglio il trasloco sarà completo per il 60-70 per cento tra utenti ed operatori (in tutto lavoreranno qui 300 persone). «Speriamo di ridurre a zero il disagio» si augura Bianchi, che, alla domanda sulle dotazioni di parcheggi in zona, ricorda come l'Ausl stia cercando di ampliare le disponibilità, ma l'operazione è ancora in corso e non ci sono soluzioni pronte. Per ora utenti e dipendenti dovranno trovare spazi nei parcheggi esistenti, minima è la disponibilità interna al cortile del palazzo Enel (20 posti), che ha le caratteristiche di un garage. Peraltro nell'area interna c'è la possibilità di accogliere direttamente le ambulanze per il trasporto di disabili. Resta da verificare nei fatti l'impatto di questa struttura sulla viabilità di Piazzale Milano.
Bianchi: «I parcheggi? Stiamo lavorando per ampliare le dotazioni»
Un centro più moderno e razionale per i servizi sanitari della città era quanto si riprometteva il manager dell'Ausl Francesco Ripa di Meana nel presentare, giusto un anno fa, agli inizi di luglio 2004, il progetto del nuovo palazzo dell'Azienda sanitaria nell'ex sede Enel di piazzale Milano: sei piani affacciati sul monumento ai Pontieri e sul Ponte di Po. L'edificio fu scelto dall'Ausl dopo lunghe ricerche e dopo aver trovato l'accordo di compravendita con Dalmazia Trieste (14,1 milioni di euro il costo). Tra i punti più delicati, quello dei parcheggi per i quali l'Ausl sta tuttora lavorando anche ad ipotesi di ampliamento delle dotazioni (si era parlato del possibile acquisto di un multipiano in zona, già sede di un maglificio). Ma non ci sono soluzioni già nel cassetto. E il direttore sanitario Andrea Bianchi ammette solo che si stanno percorrendo varie strade, di cui sarebbe prematuro parlare in questa fase. Le soste sono tuttavia uno dei punti salienti per la fruizione ordinata dell'area che si trova già in un crocevia di forte viabilità. Intorno all'ex Palazzo Enel c'è il parcheggio di viale Sant'Ambrogio, quello di vicolo Guazzo, già saturo, sullo sfondo l'area del Daturi. Soluzioni tutte da verificare sul campo. A suo tempo era ancora aperta l'ipotesi di un grande parcheggio nell'area ex Acna, ma il piano di recupero della zona è di fatto sospeso. Parcheggi a parte, la sede unica di proprietà permetterà all'Ausl anche di risparmiare sugli affitti di altri spazi, e il progetto diventato realtà appare come uno dei punti qualificanti del piano strategico triennale dell'azienda. Nell'edificio vengono accorpate e rese più razionali alcune funzioni fondamentali della sanità locale, oggi disseminate in vari uffici sul territorio spesso non adatti al tipo di attività svolta. «Tutti ricordiamo le file sulle scale di via Locati, le sale d'aspetto troppo piccole - disse a suo tempo Ripa di Meana - queste cose tramontano. L'accesso deve essere accogliente, il cittadino non deve sentirsi rifiutato, ha il diritto di trovare una sede bella e amica».
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