L'ultima tendenza architettonica mette piccole case sui tetti degli edifici piu' alti.
Immaginate di avere a disposizione un'unità abitativa di 52 metri quadrati, di poterla trasportare ovunque vogliate proprio come fanno le lumache con il loro guscio. Immaginate poi che abbia la forma di un cubo, l'interno di un loft e che costi circa 55 mila euro. Ora non serve più immaginare, visto che Lotfcube è una realtà. Arriva da Berlino ed è il prodotto delle sinergie di un team di giovani architetti guidati dal celebre designer Werner Aisslinger. Una trovata che potrebbe scatenare un piccolo ma significativo cambiamente della abitudini abitative nelle metropoli.
Si, perché, il Loftcube nasce per essere piazzato in vetta ai grattacieli. Come quelli costruiti a Berlino nel dopoguerra, spazi spesso inesplorati che nascondono grandi potenzialità come, ad esempio, una vista a 360° sulla città e la possibilità di abolire per sempre tutte quelle controindicazioni del vicinato.
L'idea si è modellata sulle esigenze dei cosidetti "nomadi metropolitani", nuova categoria urbana costituita prevalentemente da giovani in continuo movimento. Alcuni per motivi lavorativi, altri semplicemente per evasione, altri ancora per fuggire da monolocali claustrofobici. Ma questo audace prodotto architettonico strizza l'occhio anche alle comunità alternative, i "nipotini" degli hippie. Alla base c'è una comune volontà di versatilità e di isolamento dalla frenesia delle metropoli.
E allora guardiamolo da vicino, questo Loftcube. La cellula abitativa ha dimensioni di 7,25 per 7,25 metri e un'altezza di 3,50, le quattro pareti esterne possono essere personalizzate, così come quelle interne, scegliendo fra materiali quali superfici trasparenti, traslucide, metalliche e legno lamellato. Gli interni sono costituiti da pannelli mobili e componibili che dividono lo spazio in zona notte e giorno, bagno e cucina. Lo studio Aisslinger ha messo a punto degli speciali pannelli dalla doppia funzione: come la zona doccia all'interno della quale uno stesso getto d'acqua girato da un lato o un altro del pannello può funzionare sia come doccia che come annaffiatoio design. Quanto all'impiantistica interna i creatori di Loftcube hanno fatto riferimento alle tecniche usate nei campeggi e la statica strutturale dell'abitazione, molto leggera, non grava sulla stabilità degli edifici che la ospitano.
L'assemblaggio è semplice e con l'aiuto di tre persone richiede non più di quattro giorni, mentre più complesso potrebbe essere il trasporto del cubo: la soluzione più rapida ma sicuramente più costosa è quella dello spostamento con elicottero da trasporto, altre ipotesi sono quella dell'utilizzo di gru mobili o anche, con qualche giorno in più, lo smontaggio del guscio modulare.
La fabbricazione seriale di abitazioni è una nuova tendenza dell'architettura contemporanea ma ad oggi il mercato non era ancora riuscita a trovare un compromesso fra ricercatezza estetica e costi. Loftcube può essere acquistato o affittato, aprendo nuovi scenari di vita urbana: una vera e propria comunità che galleggia sopra la città e che mantiene però il contatto con quello che scorre al di sotto.
Ma attenzione, potrebbero essere non soltanto i giovani freak ad amare il cubo, presto anche i manager potrebbero essere ospitati in micro suite posizionate sui tetti delle aziende nelle quali lavorano. Werner Aisslinger parla proprio di una rivoluzione non solo formale ma soprattutto sociale, un cambiamento che porterà presto a quella che definisce "l'era della colonizzazione del roofscape". Vedremo.
Benedetta Perilli, Repubblica del 31 gennaio 2006
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