Battaglia all'«impunità catastale» e rivisitazione dei parametri troppo bassi sui valori delle case secondo il registro degli immobili: il governo ha avviato in questi giorni un giro di vite, come del resto era stato previsto dalla Finanziaria 2005.
Quelle che nella manovra economica erano indicazioni di massima, sono state concretizzate questa settimana con due circolari inviate ai catasti dall'agenzia del territorio.
Obbiettivo: recuperare ben 1 miliardo di euro in tre anni in Ici e Irpef sugli immobili accatastati con prezzi molto più bassi del valore reale, migliorati e trasformati da rustici a ville di lusso, o addirittura mai accatastati, che si trovano appunto nella fascia dell'irregolarità.
Il grande recupero d'imposte andrà a vantaggio dello Stato, ma soprattutto dei Comuni, calcolando che l'Ici vale anche per la prima casa mentre l'Irpef scatta soltanto per il secondo immobile.
Tra Irpef, Ici, addizionali regionali e imposta di registro in Finanziaria il recupero è stato quantificato in 1.028 milioni di euro nel triennio (877,6 ai Comuni), di cui 123,8 milioni nel 2005.
Già da tempo ai Catasti era stata avviata un'impegnativa riforma dei parametri di identificazione, passati dai generici «vani» ai metri quadrati. Adesso l'operazione sarà molto più ampia: verranno rivisti gli estimi catastali di intere aree comunali dove sono troppo bassi, ma saranno variate anche le «classi» degli appartamenti. Un rustico era esente da tasse, ma se ora è stato trasformato in casa di lusso la differenza deve essere catalogata, e pagata.
I tecnici dell'Agenzia delle entrate hanno focalizzato la loro attenzione soprattutto sui centri storici. Questo aggiornamento riguarderà circa 3mila Comuni, dove sono state identificate aree in cui tutte le case hanno valori sproporzionati (fino al 35% in meno).
La modifica dei valori catastali dei singoli appartamenti sarà legata invece alla perizia degli ispettori catastali. Un immobile dovrà essere spostato di classe se gli interventi (tra cui rifacimento dei bagni) hanno portato a una rivalutazione almeno del 15% del valore.
Il recupero delle tasse parte dal febbraio successivo allo svolgimento dei cantieri in forma retroattiva e, in caso di mancata datazione della «migliorie», dal gennaio 2006. Chi non aprirà la porta e si sottrarrà al controllo pagherà una multa fino a 103 euro. Nelle intenzioni del governo, la task force dovrebbe puntare poi ad individuare gli immobili fantasma, mai registrati al catasto, che secondo stime di settore sarebbero compresi tra un milione ottocentomila e 2 milioni e mezzo di locali, tra case, negozi, ville .
(Emanuela Fontana, Il Giornale del 11 agosto 2005)
La scelta del fisco che prevede l'adeguamento del valore e delle classi catastali degli immobili è stata presa nell'ultima finanziaria con l'obiettivo di equilibrare alcune disparità e soprattutto far entrare nelle casse dello Stato e Comuni circa 1 miliardo di euro. La misura interessa tutti gli immobili che nel corso degli anni sono aumentati di valotre sia per la loro posizione (per esempio nei centri storici) che per interventi di qualificazione. Di certo non vengono considerate le opere di ordinaria manutenzione, ma soltanto gli interventi strutturali capaci di garantire un aumento significativo di valore e redditività. In quest'ultimo caso si è tenuti a fare denuncia per adeguare gli estimi catastali, pena l'accusa di evasione immobiliare. Corrado Sforza Fogliani di Confedilizia accusa i comuni di "fare cassa in modo iniquo", annunciando che sarà possibile fre ricorso. "Poichè il riclassamento di ogni appartamento deve essere notificato a ogni singolo proprietario- spiega- questi inonderanno le commissioni tributarie di ricorsi".
(estratto da QN Quotidianonzaionale del 12 agosto 2005)
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