La politica deve essere etica.
Cari Consiglieri Comunali,
anche oggi sta andando in scena "il teatrino della farsa settimanale", il teatrino in maschera di coloro (tutti noi presenti qui anche oggi) che dovrebbero rappresentare la volontà popolare, volontà popolare espressa dalla comunità piacentina alle ultime recenti Elezioni Amministrative.
Anche oggi dicevo, si recita la "farsa settimanale", e purtroppo gli interpreti del teatrino siamo noi, tutti noi presenti qui anche oggi nel ruolo di "Consigliere Comunale", e cioè di colui che dovrebbe essere attore per contribuire alla buona gestione della cosa pubblica.
L'articolo 77 della legge 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali) ci definisce "Amministratore locale" al pari del Sindaco, ed al pari del sindaco la legge ci ammonisce nel successivo (art.78) ricordando che il comportamento degli amministratori nell'esercizio delle proprie funzioni deve essere "improntato all'imparzialità ed al principio di buona amministrazione".
L'articolo 42 della legge 267 dice che "Il Consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo politico- amministrativo" ed ha "competenza su programmi, piani finanziari, bilanci e relative variazioni".
Sembrerebbe quindi che il nostro ruolo sia ben definito dalla legge, che ci accredita quali "facitori copartecipi" dell'amministrazione di questo comune.
E questo accreditamento è implicitamente affermato in virtu' delle preferenze che ciascuno di noi ha ottenuto dagli elettori (ricordate ?? un unico voto esprimibile per il candidato alla carica di consigliere comunale !!!) .
Tuttavia vi ricordo che siamo stati proclamati eletti consiglieri grazie alla nostra rispettiva cifra individuale, che è la somma dei voti di preferenza aumentata dalla cifra di lista . Siamo quindi rappresentanti non solo di chi espressamente ha scritto il nostro nome sulla scheda, ma anche di tutti coloro con cui condividiamo il nostro orientamento politico.
Anche altri Consiglieri hanno già espresso piu' o meno chiaramente questo concetto, mi riferisco ai Consigliere Levoni, Celli, D'Amo e Miglioli (forse ne dimentico altri) Questi Consiglieri, in occasioni differenti, hanno rivendicato in questa sala il loro ruolo di rappresentanti dei cittadini.
Allora qualche considerazione va fatta :
- non siamo stati chiamati "dopo", - non siamo stati "tirati fuori dal cilindro come il coniglio" dall'abile prestigiatore, - non siamo stati recuperati, - non siamo solo "uomini di fiducia" , - ciascuno di noi si è apertamente dichiarato (non è stato nascosto come il coniglio), si è sottoposto al giudizio della gente, si è preso carico delle aspettative della gente, si è impegnato a sostenere valori e ideali ma anche progetti concreti, si è impegnato a rappresentare la gente di Piacenza.
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