L'acqua è poca, impossibile superare la barriera di Isola Serafini
Non ci sarebbero solo la pioggia e alcuni approfondimenti tecnici sul percorso sull'isolotto Maggi alla base dei ritardi per l'apertura del ponte provvisorio sul fiume Po tra Piacenza e San Rocco al Porto.
Sembra infatti che due piattaforme galleggianti che dovranno essere ancorate alla riva e sostenere alcune campate del viadotto temporaneo siano bloccate da giorni a Isola Serafini, a causa dei problemi (ben noti ai piacentini) di navigabilità della conca della zona.
In sostanza, c'è troppo poca acqua per consentirne il riempimento e permettere alle enormi chiatte di superare l'ostacolo rappresentato dallo sbarramento artificiale costruito per servire la centrale idroelettrica.
Rischio di allungare i ritardi Una questione che, visti gli attuali livelli del fiume, non pare di poco conto: per poter permettere il passaggio degli elementi galleggianti, trainati fino alla diga da due rimorchiatori, servirebbe infatti un innalzamento dell'acqua di alcuni metri, praticamente impossibile da raggiungere senza un periodo di pioggia torrenziale. Il quale però, paradossalmente, finirebbe per penalizzare il resto del cantiere che sta proseguendo tra la sponda piacentina e quella lodigiana, a fianco del ponte crollato. Se la situazione non si risolverà al più presto potrebbero esserci dunque in arrivo ulteriori ritardi e la data dell'inaugurazione dei viadotto provvisorio, indicata dal presidente di Anas Pietro Ciucci nel 30 ottobre (quella iniziale era addirittura del 17 ottobre), potrebbe essere ulteriormente posticipata. Via terra tempi lunghi Anche perchè l'altro modo di portare a destinazione gli elementi galleggianti sarebbe via strada: un trasporto eccezionale che, oltre a richiedere un ingente dispiegamento di mezzi, avrebbe bisogno di una serie di autorizzazioni specifiche attraverso un iter abbastanza lungo. no comment della ditta Da parte della Cimolai di Pordenone, la ditta che assieme alla romana Solidus ha vinto la gara di appalto indetta da Anas per la costruzione dell'opera, non arriva alcun commento. Si sottolinea come tutti gli aspetti legati alla natura (dal maltempo al livello delle acque del Po) non sono preventivabili e quindi possono rappresentare un problema imprevisto. Nel caso di Isola Serafini, però, ben noto e probabilmente preventivabile. Anche perchè gli esperti del fiume evidenziano come, anche in caso di superamento della conca, non sarà facile trasportare le chiatte: per farlo, visto la corrente, dovranno essere utilizzati natanti di potenza molto superiore ai rimorchiatori che le hanno portate dal luogo di assemblaggio fino alla diga. Stasera ponte in tv a Report La questione legata al crollo del ponte stradale sul Po approda stasera anche in televisione: durante la puntata di Report (Raitre, 21,30) Bernardo Iovene presenterà un'inchiesta sulla burocrazia italiana: il giornalista ha seguito infatti il percorso del progetto di ricostruzione del ponte crollato che ha richiesto il parere di 18 enti, ognuno con competenze diverse. Michele Rancati IBERTA' 11/10/2009
|