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Ostuni
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Ostuni è situata nella Murgia costiera, sul ciglio del terrazzo litoraneo.
E' detta «città bianca» per la conformazione ed il biancore delle case costituenti il nucleo antico.
L'etimologia del suo nome è probabilmente «hastu-neon», la città nuova, l'Hastunium medioevale.
Sorta probabilmente sul luogo di antichi insediamenti neolitici e successivamente messapici,
viene distrutta da Annibale che la tiene sotto il suo domino per 17 anni, sino al 488 d.C..
In seguito Ostuni viene occupata dagli Ostrogoti di Teodorico, e saccheggiata di opere marmoree e di monumenti che verranno trasferiti a Ravenna.
Sotto il dominio bizantino, cominciò a svilupparsi solo dopo il X secolo, quando divenne sede vescovile.
Nel 1071 venne occupata dai Normanni, che procedettero alla fortificazione dell'abitato.
Ma il periodo di massimo splendore viene sicuramente raggiunto nel '500 con il domino Aragonese.
Divenne feudo degli Sforza nel 1489, fu occupata dai Veneziani nel 1528 e subì la minaccia dei Turchi: passò quindi al demanio del Regno di Napoli e infine fu feudo, dal 1639 al secolo XVII, della dinastia dei duchi Zevallos.
Con l'avvento di questa famiglia Ostuni precipita in una fase di decadimento morale ed economico, che si conclude solo nel 1804 quando agli Zevallos, a causa degli eccessivi debiti e della mala condotta, viene tolto il titolo nobiliare sulla città di Ostuni.
Segue l'avvento dei Borboni.
Nel 1860 su Ostuni sventola il tricolore.
Ostuni si estende su tre colli, e comprende un nucleo storico (rione Terra), dalla struttura urbanistica circolare, sviluppatosi intorno alla Cattedrale e tuttora circondato dai bastioni aragonesi del sec. XV, e i nuovi quartieri residenziali, sorti lungo le pendici del terrazzo murgiano.
Alle caratteristiche bianche case del borgo antico si giunge attraverso stretti viottoli e suggestive scalette.
Notevole la cattedrale tardo-gotica, iniziata nel 1435 e completata tra il 1470 e il 1495, dalla facciata tripartita da lesene, sulla quale si aprono i portali ogivali sormontati da rosoni.
Da visitare il magnifico portale rinascimentale della chiesa dello Spirito Santo.
Esempi di stile barocco sono la chiesa di S. Maria Maddalena ed il Palazzo ducale.
La Guglia di Sant'Oronzo, dell'ostunese G. Greco, adorna la centrale Piazza della Libertà.
Meritevoli di una visita gli antichi Santuari di S. Biagio e di Sant'Oronzo.
Da rammentare infine la chiesa dell'Annunziata, dove si trova una Deposizione di Paolo Veronese.
La cavalcata di Sant'Oronzo
La cavalcata era una manifestazione di riconoscenza dei vaticali (i carrettieri che trasportavano le merci da un paese all'altro) al patrono S.Oronzo che ne proteggeva i traffici.
In origine doveva trattarsi di soldati a cavallo, probabilmente i nobili della città che però dovettero fuggire sotto la dominazione degli Zevallos, piu' esattamente "i 24 titolari che con le loro insegne medioevali di conti, di cavalieri, di duchi, di baroni, di marchesi, insellati sui loro palafreni, adorni di drappi dai vari colori portavano il loro santo protettore Oronzo processionalmente per la città in ogni anno il 26 agosto".
Fuggiti questi cavalieri a causa degli Zevallos, i vaticali vi si sostituirono e ne assunsero le loro divise nell'accompagnare il santo.
"I vaticali nostri possedevano per i propri traini, belli e forti cavalli, in maggior parte morelli, così detti dal colore del pelo. Essi nella ricorrenza della festività del santo protettore venivano ricoperti di vistose e pittoresche bardature e unitamente ai cavalieri indossanti costumi, dai colori non meno vivaci e sgargianti, formavano la famosa cavalcata e nell'insieme un quadro fantastico come di armati guidati da generali orientali o asiatici".
L'attuale statua di Sant'Oronzo che viene portata in processione arrivò da Napoli nel 1794.
Commento- Note di viaggio :
La festa di Sant'Oronzo si festeggia nei giorni 25 e 26 agosto.
Una fiera veramente grandissima (per la verità 2 fiere, una dedicata agli animali ed una piu' tradizionale per gli uomini con commercio di ogni genere) inizia il primo giorno.
La cavalcata vera e propria si tiene nella seconda giornata (i cavalli vengono accuratamente selezionati e vengono autorizzati e benedetti in mattinata).
Nel tardo pomeriggio oltre 50 cavalieri in costumi curatissimi e sgargianti percorrono la città praticamente a passo d'uomo tra 2 ali di folla veramente imponenti.
Sono preceduti da suonatori e confraternite in costume, molte delle quali incappucciate.
La statua del santo è d'argento massiccio, quindi molto pesante.
Per il suo trasporto si alternano molti uomini della città selezionati oltre che per la forza, sulla base dell'offerta in denaro fatta al patrono.
Ostuni è chiamata anche dai pugliesi "la Venezia del sud".
Non è sull'acqua, quindi il paragone mi risulta difficile.
Una casa nel centro storico (bianca, su piu' piani, ristrutturata, spesso con un terrazzo sul tetto da cui si vede il mare) costa relativamente poco.
Attenzione però, perchè le strade sono strettissime e sono percorribili solo con piccole macchine (tipo Fiat 500 per intenderci).
Inoltre i garage sono merce rarissima. Sicchè va messo in conto di doversi muovere su e giu' a piedi.
Inoltre se la casa viene a lungo tenuta chiusa, potreste ritrovarla mezza vuota al vostro arrivo per le vacanze. La gente è ospitale e gentile, ma è inprudente non conoscere nessun locale che durante la vostra assenza "curi" anche la vostra proprietà.
Il mare dista pochi minuti d'auto. Il percorso verso il mare scorre tra uliveti e fichi d'india. Qualche trullo quà e là (quest'ultimi invece sono costosissimi) e qualche masseria (molte delle quali si stanno trasformando in agriturismi di "charme").
Il mare è sufficientemente pulito, spesso con colori cangianti blu, azzurro e verde, ma le spiagge e gli scogli no. L'accesso è libero e la cultura ecologista è poco sviluppata.
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pubblicazione: 17/09/2004
aggiornamento: 23/09/2004
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