La candidata del centrodestra alla presidenza della Regione fa suo il "modello berlusconiano"
Il tavolo non è quello antico di noce di Bruno Vespa, ma la firma è valida comunque: Anna Maria Bernini, imitando ciò che fece Silvio Berlusconi nelle Politiche del 2001, ha firmato ieri il "Patto con i piacentini", un contratto che contiene i 5 impegni nei confronti del nostro territorio che onorerà in caso di elezione a presidente della Regione.
La candidata del centrodestra è tornata ieri a Piacenza per lanciare la volata finale verso il voto. Accanto a lei all'auditorium Sant'Ilario, i tre candidati piacentini (Renata Basini, Carlo Mistraletti e Andrea Pollastri), il presidente della Provincia Massimo Trespidi e il parlamentare Pdl Tommaso Foti, il quale ha "sfidato" gli esponenti degli altri partiti a sottoscrivere lo stesso patto e poi a rispettarlo.
«Noi lo faremo - ha detto la Bernini - così come abbiamo onorato tutti gli impegni che ci siamo presi da quando siamo tornati al governo. A Piacenza, così come nel resto dell'Emilia-Romagna, ho trovato grande malessere e insoddisfazione per le politiche della giunta Errani: solo il centrosinistra non si è accorto che il mondo è cambiato radicalmente in pochi anni e vuole tenere la nostra regione bloccata a 50 anni fa».
Sono 5 i punti del contratto. Innanzitutto maggiori risorse economiche per le infrastrutture della nostra provincia, a cominciare dalla variante di Camia e della ex statale 412 della Valtidone. Poi attenzione ai pendolari, con treni più puntuali, orari compatibili con le esigenze dei viaggiatori, maggiori servizi alla biglietteria di Fiorenzuola. Terzo punto, l'abolizione del contributo per la bonifica. Poi la valorizzazione strategica del nostro territorio, con particolare riferimento all'Expo 2015 di Milano, e infine più efficienza nei servizi sanitari, a patire dall'eliminazione delle liste di attesa.
«Non saranno solo chiacchiere, ma fatti concreti - ha spiegato la candidata - che i piacentini potranno verificare quotidianamente. Il nostro messaggio ormai è passato, la Regione rossa non è una roccaforte inespugnabile: corriamo per vincere, per dipingere di azzurro e di rosa tutta l'Emilia Romagna. Lo sa anche Errani che il suo ciclo è finito». Michele Rancati LIBERTA' del 24/03/2010
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