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L'Unione si conferma a Roma, Napoli e Torino. Sicilia e Milano alla Cdl
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Il voto nelle quattro città principali chiamate a rinnovare consiglio comunale e sindaco dà tre verdetti chiari per l'Unione, che conferma con successi ampi Walter Veltroni a Roma (61%), Rosa Russo Iervolino a Napoli (oltre il 57%) e Sergio Chiamparino a Torino (oltre il 66%).
La «battaglia» è stata invece a Milano, città che usciva da due mandati di Gabriele Albertini (Cdl) e dove si candidavano l'ex ministro Letizia Moratti per il centrodestra contro l'ex prefetto Bruno Ferrante, per il centrosinistra.
La spunta Letizia Moratti dopo una lunga attesa: nella nottata il risultato diventa stabile ma sempre ridotto nei margini rispetto le attese.
Come Veltroni, la Iervolino e Chiamparino, la Moratti vince al primo turno.
Ma a lungo ha temuto il rischio di un ballottaggio fin quando i dati reali del lentissimo spoglio milanese (oltre 14 ore) non hanno confermato le proiezioni: il candidato della Cdl ottiene il 52% dei consensi, contro il 47% di Ferrante.
Berlusconi record, Tabacci non ce la fa.
A Milano l'ex premier ottiene oltre 50mila preferenze.
MILANO - Esclusi eccellenti, parecchie conferme e qualche sorpresa.
Spulciando l'elenco degli eletti nei consigli comunali delle grandi città se ne ricava un'istantanea abbastanza fedele dei rapporti di forza in campo.
Più di tutti a Milano è Silvio Berlusconi.
L'ex premier e capolista di Forza Italia ha giganteggiato come da pronostico nella corsa alle preferenze sfondando quota 50mila.
Per la precisione, 52.577, in pratica circa un elettore su 13 fra tutti coloro che domenica e ieri sono andati a votare ha messo la croce sul nome del Cavaliere.
Via via gli altri.
Nel giochino "chi entra e chi esce" non si può non menzionare il flop di Bruno Tabacci, la «spina nel fianco» del centrodestra (copyright di Berlusconi) che racimola appena 1.235 preferenze e viene sorpassato da Pasquale Salvatore, che con 1.358 voti, è l'unico eletto della lista dell'Udc a Palazzo Marino.
Delusione anche per Sandro Antoniazzi: lo sfidante di Albertini del 2001 non ce l'ha fatta così come Stefano Tacconi, ex portiere della Juve che forse paga il brutto momento generale dei colori bianconeri ottenendo la miseria di 57 voti.
Le new entry in consiglio sono di alto lignaggio: il premio Nobel Dario Fo e l'attore Moni Ovadia (entrambi in quota opposizione).
ROMA - Da Milano a Roma nell'Aula Giulio Cesare del Campidoglio fa il suo ingresso il comico impegnato nel sociale Giobbe Covatta, candidato dei Verdi, mentre esce il no global Nunzio D'Erme che fallisce l'avventura in solitario con la lista Romarcobaleno.
Nel drappello di consiglieri di An che si apre con Gianni Alemanno (lo sfidante sconfitto di super-Veltroni) occupa una poltrona anche Samuele Piccolo, appena 25 anni ma forte di una campagna mediatica fatta a suon di mega manifesti in giro per la Capitale.
Sicilia, Cuffaro resta presidente.
La Borsellino staccata di 12 punti.
PALERMO - La Sicilia non tradisce il centrodestra.
Gli elettori dell'isola hanno confermato alla presidenza della Regione Salvatore Cuffaro che ha raccolto il 53,08% dei consensi.
Dodici punti in più di Rita Borsellino (41,63%), sorella del magistrato ucciso dalla mafia, che era sostenuta dal centrosinistra.
La candidata dell'Unione guadagna almeno sei punti rispetto a cinque anni fa, quando Leoluca Orlando si fermò al 36,6%, sempre contro Cuffaro che in quell'occasione raggiunse il 59,1%.
Il terzo candidato, Nello Musumeci di Alleanza siciliana si ferma al 5,27% anche se Musumeci incassa 134mila voto contro i 58 dati alla lista.
Molti i voti ottenuti da Raffaele Lombardo, alla guida dell'amministrazione provinciale e sostenitore di Cuffaro.
Movimento per l'autonomia, con il 12,7%, è il terzo partito dell'isola dopo Forza Italia e Ds.
Gli azzurri, che alle scorse politiche erano arrivati al 29% a livello regionale, in questa tornata non raggiungono il 20%, contro il 25,1% del 2001.
Buono il risultato ottenuto dall'Udc, soprattutto a Palermo, dove con oltre il 19% è il secondo partito, a poco più di un punto di distanza rispetto a Forza Italia.
Rispetto alle politiche, dove tra i voti del Senato e dei due collegi della Camera l'Unione ottenne circa il 42%, la coalizione di centrosinistra registra un calo di circa 3 punti, mentre la Cdl mantiene la sua posizione inalterata.
Grande la soddisfazione nel quartier generale di Cuffaro.
Una festa a base di bottiglie di vino rosso e focacce tradizionali con milza e ricotta:
"Sono contento e soddisfatto di questa vittoria. Adesso si apre una nuova pagina per la Sicilia e mi auguro che questo risultato permetta alla Casa delle libertà di ripartire e recuperare anche a livello nazionale".
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pubblicazione: 30/05/2006
aggiornamento: 06/07/2006
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