Risultati sorprendenti per le due liste “Piacentini con Reggi” e “Piacenza nostra"
LIBERTA' del 29/05/2002 : I due fenomeni elettorali del primo turno arrivano dalla società civile e si chiamano “Piacentini con Reggi” e “Piacenza Nostra - Insieme per Guidotti“.
Mentre le altre liste civiche alternative ai poli languivano sotto lo scrutinio dei voti, attestandosi su percentuali minime (neppure da sopravvivenza), queste due formazioni, invece, hanno sorpreso tutti per l'ampiezza dei consensi incamerati: il 6,8 per cento quella di Guidotti e ben l'11,9 per cento quella di Reggi.
Uno schiaffo ai partiti. Cosa che, in qualche caso, forse ha dato un po' fastidio alle forze istituzionali e sollevato qualche sana invidia.
Ma chi sono i protagonisti delle liste e come si spiegano questo exploit? Lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro.
Benissimo è andata la lista “Piacentini con Reggi”, puntata ad un elettorato moderato di sinistra. Ma come è nata questa lista? «Volevo dare una mano a Reggi in questa avventura che ritengo molto importante per la città - dice Marco Elefanti (fra i candidati) - per favorire l'aggregazione e il consenso da parte di chi poteva non ritrovarsi negli schieramenti di partiti». E la sua è una molla condivisa. Ma anche Elefanti non s'aspettava un risultato così appagante, superiore a quel 7-8 per cento della lista Alleanza per Piacenza nata nel '94 a sostegno dell'ex sindaco Vaciago. «Il contesto era simile - dice Elefanti - con persone portatrici di un progetto che l'ex sindaco fece proprio». Oggi la spinta, fa notare, viene da Reggi, e subito è scattata la voglia di dargli una mano. «Lui ha coinvolto persone di estrazione ed ambienti diversi, contesti sociali eterogenei» osserva Elefanti. Ma la Margherita, ha risentito forse del travaso di voti? «L'obiettivo è vincere, non abbiamo la pretesa di diventare un riferimento politico, né di fare l'antagonista della Margherita» mette in chiaro Elefanti.
Tra i promotori della lista c'è anche Marco Arcelli Fontana, ex assessore dalla Giunta Vaciago. «Abbiamo scelto persone significative nei vari campi, stimate, ma un aspetto importante - sottolinea - è il fatto che questa lista abbia raccolto il testimone dell'attività svolta tra il '94 e il '98. E' stato riconosciuto al lavoro fatto allora, con capacità progettuali. Insomma, tanti si sono accorti della differenza dell'amministrare e che non basta governare giorno per giorno ma ci vuole lungimiranza e dedizione».
Lista “Piacenza Nostra” E a destra, se lo aspettavano un voto premiante? « E' stata un sorpresa anche per noi - confessa Giuseppe Paganini, promotore della lista - il nostro traguardo era di assestarci intorno al 4-5 per cento. E l'avremmo considerato un ottimo risultato. Essere arrivati vicino al 7 per cento è un fatto notevole, premia i sacrifici e gli sforzi di molta gente che ha lavorato confidando nelle capacità di Guidotti e nel suo buon senso». Una lista lontana dai partiti e per farsi “garante” del programma, si era detto, ma dietro alla quale spuntano anche storie più personali. «Avevo un debito morale nei confronti dell'amico Guidotti che mi fa aiutato più di tutti a risolvere i problemi per la statua del Sant'Antonino e la mostra di Belloni al Gotico...». Andare così bene può suscitare invidie, c'è chi dice che sono state depotenziate altre liste della coalizione. «Sciocchezze, non si è rubato niente a nessuno, si è preso quello che la gente comune ci ha dato, credendo nella funzione nostra di anello tra il sindaco e la gente stessa». E i prossimi giorni? «Io non faccio il politico, non ho chiesto posti o prebende, il mio lavoro è finito». Che ne dice la lista di eventuali apparentamenti per Guidotti? «Non entro nel merito, però non li condivido». E' sulla stessa lunghezza d'onda anche il dottor Filiberto Putzu, il più votato della lista (286 preferenze). Putzu non aveva dubbi sul progetto di instaurare contatti diretti tra elettori e rappresentanti per far breccia nell'elettorato che o non si identifica nel partito oppure è incerto». E contano i contatti e le motivazioni personali. «A chi mi conosce ho detto: votatemi, andrò a parlare di sanità e di temi sociali». Voglia di un assessorato alla sanità? «Non chiediamo niente, ma servizi sociali e sanità devono essere uniti e valorizzati».
«Il risultato ci riempie di soddisfazione - dice, a sua volta, Paolo Generali - e poi alle Amministrative si votano persone in grado di amministrare correttamente il Comune». E aggiunge, per spirito di comparazione: «Qualcuno ha notato che la “civica” di Reggi è andata meglio della nostra, quasi accusandoci, ma gli altri hanno fatto una campagna incentrata sul candidato sindaco, da noi c'è stata più insistenza sulle liste».
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