La bilancia economica di quest'anno pende (leggermente) verso il bene. Si intravedono bagliori in fondo al pozzo della crisi.
E' un lampo che Confindustria Piacenza coglie al volo. Anche se rimangono sacche di buio. Sergio Giglio, entrato nel suo ultimo semestre di presidenza, tira le fila di un anno iniziato malissimo ma finito non così male: «Va bene l'agricoltura, la meccanica ad essa collegata e tutta la filiera - sintetizza a fine del tradizionale consiglio pre-natalizio - va bene l'alimentare. La situazione resta molto pensate per l'edilizia. La meccanica punta all'export e anche per il terziario sono più le luci che le ombre».
La formula magica per resistere e rilanciare emerge nelle parole del presidente: «Internazionalizzare, far investimenti, ricerca e innovazione».
Ma prima di tutto «mettersi insieme».
Poi ci vuole capacità di stare sullo scenario internazionale, sapendo, per riprendere le parole dell'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, il mondo non è più quello di prima della crisi, bisogna "pensare" in modo nuovo.
E un segno di flessione a novembre della richiesta di cassa integrazione (da 544 mila ore ad ottobre a 435mila ore, includendo quelle del monto artigiano e commerciale) è un altro gradino in discesa, pur di fronte ad una somma totale degli undici mesi di quest'anno dannato di ben 7milioni e 390mila ore (erano 4milioni e 115mila lo scorso anno). Ma va detto, come ha sottolineato il direttore di Confindustria Cesare Betti, che l'effettivo impiego si attesta al 40 per cento.
Uno sguardo sui settori-cardine per la nostra realtà locale aiuta a capire meglio cosa ci aspetta. Meccanica Già Nicola Parenti (Lafer) vede un buon recupero sulla meccanica dei rivestimenti con ripresa delle esportazioni. In generale, le macchine utensili costano tanto e prima di tornare in sella si aspetta il segnale dell'incremento dei consumi. Ma la risalita è confermata dal caposezione del settore, Paolo Egalini (Mandelli Sistemi): dopo un calo a picco dell'utilizzo dei mezzi produttivi ora va meglio. Mandelli? E' un po' in ritardo sulla ripresa, ma per tutti vale la molla del mercato estero che annuncia un 2011 più brillante e con un miglior portafoglio ordini. Il mercato italiano è sofferente, osserva Marco Livelli (Jobs), galoppa però la Cina. Per Jobs c'è la buona ripartenza di importanti progetti aeronautici. Le trattative vanno per le lunghe e spesso si ingarbugliano, avverte Gabriele Gasperini (Mcm), ma la situazione sta migliorando. Sul fronte del taglio delle lamiere, Cristian Camisa (Tta), a parte l'aumento vertiginoso del costo di materie prime, aspetta un 2011 discreto e più positivo. Bene le macchine legate all'agricoltura, come testimonia Francesco Casella (Casella Macchine Agricole), settore che gode di incentivi governativi e dove si aspetta un + 50 per cento l'anno prossimo, concorda sulla discreta risalita Alberto Rota (Rota Guido). raccorderia La raccorderia e valvole, legata spesso al mercato petrolifero, ha tenuto. Valter Alberici (Allied) contabilizza un portafoglio ordini in aumento, e opportunità forti sui mercati esteri. Si emerge solo se si è molto internazionalizzati. Edilizia La vera ferita è qui. Sull'edilizia e materiali collegati. Augusto Rizzi e Renzo Arletti (Rdb) disegnano uno scenario durissimo per i prefabbricati, non si investe e l'edilizia non esporta per sua natura («E' un dramma anche ottenere i pagamenti»). E l'impresa piacentina preferisce concentrarsi sull'Arabia Saudita. «Il residenziale? La situazione è ancor più tragica». Si cerca di intercettare perlomeno il segmento dell'edilizia sociale. L'estrema difficoltà a farsi pagare viene raccontata anche da Giuseppe Parenti (Paver) insieme al cattivo costume di quelle società che prendono appalti milionari ma hanno capitali sociali di poche migliaia di euro. Ferme pure le opere pubbliche e quelle approvate dal Cipe vengono realizzate in minima parte (0,4 per cento) commenta Maurizio Vecchi (Cementirossi). Il caposezione Paolo Garetti ribadisce il quadro disastroso, l'enorme difficoltà di vedere investimenti, di farsi pagare, di muoversi in un mercato con molte case invendibili, prive dei parametri adeguati e la competitività sleale di chi fa molto "nero". A corredo, Antonio Cogni (Cogni) elenca le cifre della caduta e riconosce che oggi premia solo la qualità, mentre Fabio Molinaroli (presidente della Cassa Edile), pur di fronte alla crisi (500 posti persi dal settore) illustra il bel progetto Oca (osservatorio cantieri attivi) che si porta avanti per il ministero del Lavoro, una metodologia per geo-referenziare i cantieri e conoscerli. i saggi per il rinnovo Sergio Giglio, decimo presidente dal 1945, è in scadenza del suo terzo mandato (fu eletto nel 2005), quindi non è rieleggibile. E dunque sono stati nominati i tre saggi che tasteranno il polso agli industriali per arrivare a individuare entro febbraio un nuovo candidato presidente. Si tratta di Gabriele Gasperini, uno dei quattro vice-presidenti, esponente della meccanica, Massimo Ratti, a sua volta vice-presidente, in rappresentanza degli altri settori e Nicola Parenti, presidente del Gruppo Giovani Industriali. Patrizia Soffientini LIBERTA' del 14/12/2010
|