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L'inceneritore di Borgoforte:potenzialità e "filtri"

di RIZIERO RICCI

Sto seguendo la vicenda, attraverso Libertà, del potenziamento o meno della capacità dell'inceneritore di Piacenza. Vorrei anch'io intervenire sulla questione da un punto di vista tecnico e tecnologico per "aiutare" coloro che debbono prendere le decisioni operative (che poi sono quelle che contano).

Attualmente l'impianto lavora con un carico di 120.000 t/a e mi pare di capire che il sindaco Roberto Reggi vorrebbe portare la capacità a 136.000 t/a (aumento del 13,3%) per far fronte alla "produzione" globale di rifiuti del nostro territorio ed evitare così di portare l'eccedenza dei rifiuti in altre province (Bologna nel nostro caso).

Suppongo che questo sia possibile senza apportare modifiche sostanziali alla camera di combustione ed alla caldaia di recupero che in altre parole vuol dire che l'impianto è stato progettato per una capacità uguale o vicina alle 136.000 t/a di rifiuti.

Se i presupposti sono questi a mio parere sbagliano (tecnicamente) coloro che impediscono l'aumento della capacità dell'inceneritore perché l'impianto operando alla capacità di progetto ha sicuramente un rendimento energetico migliore dell'attuale, se questo poi risolve il problema del trasferimento ad altri inceneritori distanti centinaia di Km dei nostri rifiuti (quindi costi) direi che si prendono i classici due piccioni con una fava.

Per quanto riguarda invece la questione delle emissioni, che giustamente deve essere tenuta nella massima considerazione, mi ha un po' meravigliato leggere che i limiti attuali per quanto riguardano gli Ossidi di Azoto (NOx) siano ancora "fermi" ai 400 mg/Nm3 quando sono disponibili da almeno 15 anni le tecnologie per abbattere NOx e Diossine a valori garantiti di 50-70 mg/Nm3 e « 0,1 nano gr/Nm3 rispettivamente.
E' vero che 400 mg/Nm3 rispettano la legislazione nazionale vigente ma è altrettanto vero che le Regioni e le Province (forse anche i Comuni) possono legiferare in materia (ridurre cioè i limiti nazionali) come per esempio hanno fatte altre Province Italiane (Trento e Bolzano) che oltre 10 anni fa hanno abbassato i loro limiti ai valori che ho citato sopra ed hanno preteso che gli inceneritori rispettassero tali limiti visto che era tecnicamente possibile.
Cito per tutti un caso, nel centro di Vienna c'è un inceneritore che opera al massimo carico, con le tecnologie adeguate, da oltre 10 anni e non credo proprio che i Viennesi siano insensibili all'ambiente!

Ecco perché la questione da politica deve essere spostata sul piano tecnologico, quante tonnellate in meno di Ossidi di Azoto sarebbero state emesse in atmosfera se fin dall'inizio si fossero adottate le giuste tecnologie?
L'errore che fanno comunemente i politici ed i movimenti ambientalisti in genere, non tutti per la verità, è quello di dire no a prescindere senza proporre soluzioni alternative praticabili in tempi ragionevolmente brevi.

Ma siccome non è mai troppo tardi e per uscire dalla stallo la cosa giusta da fare, a mio parere, sarebbe la seguente:
1) Installare nella linea trattamento fumi dell'impianto attuale un sistema di abbattimento degli NOx del tipo SCR (selectic catalytic reduction) tale da garantire valori nelle emissione degli NOx nell'ordine di 50-70 mg/Nm3.
2) Aumentare quindi la capacità dell'impianto fino al massimo del progetto per avere la massima efficienza termica e sfruttare pienamente la capacità dell'Unità.

In questo modo avremo risolto il problema della capacità e non manderemo più i nostri rifiuti a Bologna e nello stesso tempo avremo dato un taglio drastico alle emissioni (da 400 a 70 mg/Nm3 significa un abbattimento del 82,5% degli NOx e delle diossine perché la stessa tecnologia (SCR) è efficace anche contro le diossine ammesso che siano presenti.

Per quanto riguarda i costi, direi che non ci sono problemi, se è vero quello che ha dichiarato il sindaco e cioè che spende 3 milioni all'anno per portare il "rudo" a Bologna: con i soldi di un anno ci fa l'impianto di abbattimento e ne avanza per incentivare la raccolta differenziata che è giusto e sacrosanto perseguire, ma siccome è un metodo che richiede la collaborazione di migliaia di cittadini richiede tempi lunghi perché sia adeguatamente applicata. Infine consentitemi di dire anche che la politica ambientale non si affronta ideologicamente ma tecnologicamente, i cittadini debbono sapere la verità e pretendere dalle Istituzioni che vengano adottate tutte le misure disponibili per limitare al massimo l'inquinamento, perché la questione ambientale non è né di destra né di sinistra ma è di tutti noi che viviamo e respiriamo la stessa aria.

Ma qualcuno si è mai chiesto quanto inquina trasportare 16.000 t/anno di rifiuti a Bologna solo in termini di NOx emessi dai TIR, senza considera i rischi della viabilità? O forse l'aria lungo la via Emilia a sud di Piacenza non è un problema dei piacentini?

In conclusione da cittadino chiedo che la Provincia si dia una normativa sulle emissioni più adeguata ai tempi e pretenda che tali normative siano attuate senza se e senza, ma da chi gestisce gli impianti: solo così renderanno un vero servizio a tutti i cittadini, nel caso contrario (cioè impedire l'aumento della capacità solo per ragioni politiche perché questo è quanto emerge dalle dichiarazioni lette sulla stampa) renderà un servizio solo ad uno o più schieramenti politici.
Riziero Ricci
(da Libertà del 17 novembre 2007)


pubblicazione: 17/11/2007

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