Prima parte della Conferenza sanitaria per l'esame del bilancio e delle priorità delle scelte
Miglioramento delle strutture sanitarie e pareggio dei conti. Mai successo. Frutto della cura dimagrante (meno posti letto, ancora sopra gli standard) e dello sviluppo della rete territoriale (gestione dei dati, protagonismo della medicina di gruppo).
Risultati elencati dal direttore dell'Ausl Francesco Ripa di Meana e dal sindaco di Piacenza Roberto Reggi alla Conferenza sanitaria territoriale.
In conclusione approvati i protocolli che nei distretti hanno dato il via al passaggio degli enti gestori delle case protette in Aziende per i servizi.
Significativo - ha segnalato Paola Gazzolo - perché ogni distretto avrà nel 2008 la sua azienda che non solo svolgerà le attuali funzioni. Un voto contrario al documento da parte di Ivo Tacchini (Cortemaggiore) che non intende aderire al progetto con la propria casa di riposo (il Perini).
Prima i conti Ausl: 516 milioni di costi e 509 di ricavi. Un pareggio sottolinea il direttore dell'Ausl. «Il Piano di rientro programmato tra 2005 e 2008 ha avuto una forte accelerazione. Siamo al pareggio tecnico - ha spiegato Ripa - con un disavanzo, gli ammortamenti, di 9 milioni di euro, rispetto ai 24 milioni previsti dalla Regione». Bene i conti, sempre il tallone d'Achille e così le casse dell'Ausl non sono più rosso intenso. Si profila un anno, il 2006, che non lascia ben sperare e forse non si darà corso alle assunzioni di personale. I cordoni della borsa non saranno larghi. Affatto. I ntanto, però, il calo del debito pone l'azienda tra le virtuose. Non marginale, visto che ha già dato frutti positivi - ha segnalato Ripa di Meana - e la Regione ha dato il via libera alla possibilità di contrarre mutui per 29 milioni rendendo operativa la capacità di investimento sulle strutture.
I risultati concreti Ma a che punto è l'attuazione del piano strategico 2005-2007? Lunga l'esposizione del direttore generale ricca di traguardi. Come il recupero degli screening. «Si trattava di recuperare posizioni molto arretrate - ha spiegato - e oggi siamo più vicini ai dati regionali con la copertura del 62,01 per cento del territorio a fronte del 70,09 per cento per lo screening mammario, analogo il dato per lo screening citologico. E per il vaccino antinfluenzale Piacenza supera il dato regionale. Bene anche la spesa farmaceutiuca che con 176,8 euro è più virtuosa della media regionale con 203,8 euro, ma ancora in coda a Reggio Emilia che per medicine spende 156,8 euro. Va forte anche il servizio di assistenza domiciliare integrata che cresce costantemente dal 2002. Arretra nel distretto della Valtidone nel 2005 sul 2004. Un deficit che sarà assorbito quando, anche in Valtidone, decollerà la medicina di gruppo che ancora segna il passo. Non così in Valdarda con due gruppi medici.
Molti cesarei - Resta alto il dato dei parti con taglio cesareo. Il 33,66 per cento contro il 22,58 di Ravenna e al di sopra della percentuale regionale con il 30,66 per cento. Partoriscono più donne italiane anche se, ha detto Ripa di Meana, a mantenere alto, 2.136 nel 2005 contro i 2.015 del 2004, il dato dei parti piacentini sono le donne straniere. Per bloccare l'emigrazione delle partorienti si è anche rimodulato l'atteggiamento verso il cesareo che, a quanto pare, è più gradito alle donne piacentine.
Tempi di attesa - Va bene il recupero dei tempi d'attesa. Per la cataratta, soprattutto rimontata da fanalino di coda nel 2003 con un livello minimo di interventi entro i 90 giorni, ha superato l'80 per cento delle operazioni entro tre mesi nel 2005 andando oltre la media regionale. Al di sotto della media invece gli interventi di neoplasia alla mammella mentre altalenante sono i tempi necessari per le protesi all'anca che nel 2005 hanno fatto registrate un allungamento. Si conta di recuperarlo con la sistemazione delle ex ortopedie.
Mobilità passiva - Al 3,7 per cento nel biennio (01-02 rendicontazione ogni due anni) la mobilità passiva e un 6,4 per cento di mobilità attiva, il 17,3 per cento per la specialistica a significare che il sistema sanitario piacentino diventa attrattivo. «Ma va considerato che, come tutte le sanità di confine - ha puntualizzato Ripa di Meana - noi dobbiamo fare i conti con la Lombardia. Per noi è come un ospedale virtuale. a.le.
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