Tra Piacenza e Lodi impennata di tumori. Allarme per i bambini.
Sapete cosa hanno in comune la Pianura Padana e l'East Cost, Milano e Amburgo, Shangai e Johannesburg? Un colore. Una macchia rosso-arancione che spunta come un foruncolo irritato tra nubi giallognole immerse in oceani azzurri.
E' uno choc anche visivo la fotografia scattata dal satellite Envisat sull'inquinamento globale della Terra (l'ha pubblicata ieri la stampa nazionale). Ci fa scoprire che la Pianura Padana è tra le cinque aree più velenose del mondo. E tante grazie. Altro che qualità della vita. Altro che casa in campagna dove godersi i weekend... La nube è vasta e ha ghermito anche le colline. Piacenza è sorella di Milano, di Lodi, di Parma, di Bologna, di Bergamo e Pavia, province ad alta densità industriale e antropica. Tutte nella stessa pentola. Tutte sotto un'enorme cappa mefitica creata dallo smog, dal riscaldamento, dalle emissioni industriali (l'indicatore monitorato è il biossido di carbonio).
«Lo sappiamo bene, non è una sorpresa - ammette Pierangelo Carbone, assessore all'Ambiente del Comune - è il tema forte da un paio d'anni a questa parte, certo la foto del satellite è espressiva. Non a caso nei nostri Piani sulla salute l'inquinamento è tra i principali nemici da combattere».
Il 21 ottobre scattano le targhe alterne in tutta la Regione, ma diciamolo con franchezza, contro questa nube fanno lo stesso effetto che avrebbe il tappare con un dito le cascate del Niagara.
CORSA IN OSPEDALE. «L'inquinamento è tra i maggiori problemi per la salute pubblica. A breve pubblicheremo nel dettaglio l'esito di uno studio - riferisce a sua volta la dottoressa Elisabetta Borciani, che ha seguito per l'Ausl i percorsi dei Piani della Salute -, l'indagine dimostra l'incidenza dello smog su una categoria debole come quella dei bambini da zero a 14 anni». C'è un riflesso diretto tra l'innalzamento degli inquinanti e l'impennata di accessi al pronto soccorso con bambini come pazienti. «L'ozono provoca un effetto immediato, nell'arco del giorno stesso, e anche l'ossido di azoto, per le polveri fini, le Pm10, c'è un'associazione significativa tra incrementi di richieste al pronto soccorso a partire dal terzo giorno consecutivo di innalzamento dei valori dello smog». Lo studio si proponeva di capire se la città fosse messa peggio rispetto al resto della pianura. Non è così, tutta la fascia di pianura soffre, i bambini sono ugualmente esposti. «E tutti i sindaci di pianura dovrebbero assumere il problema come prioritario e rilevante per la salute pubblica, non sono questioni rimandabili» conclude la dottoressa. Bimbi in prima linea con infezioni e infiammazioni alle vie respiratorie, ma anche anziani, portatori di malattie croniche.
PATOLOGIE GRAVI E il rischio-tumore? Sia il cancro al polmone, come altri tipi di tumore - ci spiega Luigi Cavanna, primario di Oncoematologia - sono un prezzo che si paga al macroinquinamento. «In generale osserviamo una tendenza all'aumento dei tumori, per quanto Piacenza non ha un registro-tumori come Parma e Modena. Inoltre sono in diminuzione fra i maschi e in aumento fra le femmine, collegati anche al consumo di fumo di sigarette». Allarmanti certi dati piacentini, dove pure agiscono diverse concause: solo i pazienti presi in carico dal servizio oncologico in day hospital con tumore al polmone (esclusi i malati operati radicalmente, chi ha fatto solo radioterapia e chi è stato ricoverato nel reparto di degenza) erano 81 nel 2001, sono diventati 111 nel 2002 e ben 147 nel 2003. Una progressione che lascia sconcertati. «Certi tumori all'intestino, al polmone, tipici delle persone anziane, o che si manifestavano dopo i 60 anni, oggi li vediamo su giovani di 30 anni. Si ha l'impressione forte che qualcosa stia cambiando» nota Cavanna. Una regola da consigliare? «Usiamo tutti meno la macchina, è importante».
I CUGINI LOMBARDI E' sconfortante il racconto che ci viene dalla provincia confinante di Lodi, “comune critico” nella casistica lombarda e reduce dal primo blocco-auto della stagione domenica e lunedì scorsi. Francesco Marzorati, assessore all'Ambiente riferisce che Lodi, con delibera di Giunta, ha detto un “no” secco all'ipotesi avanzata da due società che producono e vendono energia di raddoppiare la centrale di Tavazzano, oggi in riconversione (da 1.300 a 2.600 megawatt) e di veder sorgere una centrale Endesa da 750 megawatt a Turano. «La nostra situazione dell'aria potrebbe peggiorare con queste due presenze. L'ultimo rapporto Ausl sulle patologie tumorali? Ci dice che su 10mila casi di tumore, da noi mille persone muoiono in tempo breve. Lodi è tra i primissimi posti in Italia, intendo dire tra il primo e il terzo, sul carcinoma alla prostata, il tumore al seno, all'utero, ai polmoni e alle prime vie respiratorie». Da brivido. E Lodi siamo noi. Ma si opera ancora per campanili, mentre la pianura respira e muore. Patrizia Soffientini
|