Garilli vende alla Morpho di Rispoli.
Sta per passare di mano l'area Camuzzi di viale Risorgimento.
Un primo impegno alla compravendita è già stato siglato tra l'attuale proprietà, la famiglia Garilli, e Morpho Real Estate, il gruppo immobiliare dell'imprenditore piacentino Gianni Rispoli che si candida all'acquisto.
E' lo stesso Rispoli a confermare l'esistenza di un «accordo firmato tra noi e la famiglia Garilli» e a indicare in «marzo-aprile» l'orizzonte temporale per la chiusura dell'operazione. La fase attuale è «di stallo, stiamo aspettando una risposta dalle banche», ha spiegato l'imprenditore. Un riferimento, quest'ultimo, verosimilmente riconducibile all'esposizione bancaria della holding Camuzzi che a metà dello scorso anno ammontava a 130 milioni di euro, in un complessivo quadro economico-finanziario fortemente negativo per il gruppo. Si capisce, quindi, il motivo del coinvolgimento nella partita degli istituti di credito, sotto la cui pressione gli amministratori della Camuzzi - il presidente del Piacenza Calcio Fabrizio Garilli e il suo socio storico Ruggero Massimo Jannuzzelli - risultano essere stati indotti nei mesi scorsi a presentare un piano di abbattimento del debito e ricostruzione del capitale basato sulla cessione di proprietà terriere e immobiliari.
Ai problemi con le banche, che con comprensibile interesse stanno seguendo l'operazione, si erano aggiunti quelli con il fisco: un contenzioso che l'anno scorso ha portato l'Agenzia delle Entrate a battere cassa nei confronti della Camuzzi per un valore di 51 milioni di euro e a ipotecare varie proprietà immobiliari degli amministratori.
Una delle quali, secondo indiscrezioni, sarebbe stata proprio quella di viale Risorgimento. Sta di fatto che, se anche l'ipotesi corrispondesse al vero, l'intervenuto negoziato con il gruppo Morpho per il passaggio di mano del bene lascia pensare che l'ostacolo legato al contenzioso fiscale sia venuto meno.
Una volta perfezionata, l'acquisizione dell'area che fino a una decina di anni fa ospitava la sede della Camuzzi Gas - una palazzina che affaccia su viale Risorgimento adibita a uffici amministrativi con al piano terra lo sportello al pubblico, alcuni fabbricati industriali utilizzati da officina sul versante retrostante con accesso da via X Giugno (tra la chiesetta e l'immobile dismesso accanto al ristorante La Carrozza) - aprirà la strada alla riqualificazione di una porzione urbana in stato di abbandono e degrado da quando è cessata l'attività legata alla distribuzione energetica.
Collocata, per giunta, in una posizione sensibile considerata la vicinanza a Palazzo Farnese e la funzione di biglietto da visita della città e di accesso diretto al centro storico connaturata all'asse viale Risorgimento-via Cavour.
Non a caso il vicesindaco e assessore al territorio Francesco Cacciatore con queste parole illustrava un anno fa in commissione consiliare (v. Libertà del 14-10-2009) il piano urbanistico di demolizione-ricostruzione dell'immobile ex Enel di via Campo della Fiera: «Va visto come il primo pezzo di recupero dell'area di viale Risorgimento fino a piazzale Milano».
Il prossimo pezzo si candida perciò a esserlo l'area ex Camuzzi Gas.
Con un viatico politico-amministrativo che, oltretutto, potrebbe essere molto meno travagliato della pratica ex Enel. Lì, al centro delle polemiche finì la variante che cambiò la classificazione urbanistica da "servizi urbano-territoriali a destinazione sede amministrativa" a "tessuto del centro storico", necessaria per consentire un utilizzo misto residenziale-terziario. Qui invece la classificazione è già "tessuto del centro storico", significa che per il via libera a un piano di recupero dei volumi esistenti basterebbe un permesso di costruire con semplice modifica della destinazione d'uso da officina ad abitazioni-terziario.
Non è però detto che vada così. Nell'area in oggetto di superficie edificata non ce n'è tantissima. Possibile, se non probabile, che i nuovi proprietari propongano un piano di recupero con aumento dei volumi esistenti, il che richiederebbe una variante urbanistica da approvare in consiglio comunale. Spetterebbe a Palazzo Mercanti intavolare con la Morpho un negoziato per ottenere in cambio contropartite (ad esempio una quota di parcheggi a disposizione della città) che portino a riconoscere un interesse pubblico idoneo ad alzare disco verde al progetto. A meno che non si valuti sufficiente la considerazione sulla riqualificazione di un punto strategico in rapporto all'accesso in città.
E proprio del «recupero e sistemazione di viale Risorgimento», definita «porta d'accesso della città molto trascurata», parla una mozione di Filiberto Putzu (Pdl) che sarà discussa oggi in consiglio comunale.
Gustavo Roccella LIBERTA' del 14 febbraio 2011
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