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L'Antonino d'Oro ad Agamennone
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Al presidente della clinica Piacenza il prestigioso riconoscimento
È il medico-chirurgo Gianfranco Agamennone l'Antonino d'Oro 2006.
Il prestigioso riconoscimento gli sarà consegnato il prossimo 4 luglio, in occasione della cerimonia religiosa per il santo patrono.
«Non me l'aspettavo - dice il professore - quando me lo hanno comunicato oggi mi sono commosso. È la mia città, il mio patrono; veramente, non me l'aspettavo».
Settantasette anni, il professor Agamennone è originario di Alba, in provincia di Cuneo. «Mio padre era militare e sono nato là» spiega. Piacenza, come per tanti apprezzati e stimati professionisti, è divenuta la sua città adottiva. All'ombra del Gotico ha conosciuto Vilma Via con cui si è sposato e da cui ha avuto due figli: Paolo e Umberto. Dopo essersi laureato ha seguito da Parma il professor Mario Pelagatti assieme al quale ed assieme al professor Angelo Gentile ha fondato, nel 1965 la clinica Piacenza. In città era giunto nel 1957 e da allora aveva prestato servizio nella clinica Lodigiani. Attualmente è presidente del consiglio di amministrazione della Casa di cura Piacenza e della Casa di cura Sant'Antonino. Nell'atrio di quest'ultima campeggia il simbolo - a questo punto beneaugurante - di un Sant'Antonino guerriero. «Non me l'aspettavo - continua il professore - non sono mai stato iscritto a nessuna associazione e non so proprio perché hanno scelto me per questo premio. Voglio ringraziare prima di tutto, tutti i miei collaboratori». «Amo Piacenza - fa sapere Agamennone - questa città mi ha dato molto ed io ho restituito quello che ho potuto». Dedica il premio alla famiglia che lo aiutato nella sua professione e nella sua vita. L'Antonino d'Oro gli verrà consegnato il prossimo 4 luglio.
Il riconoscimento è stato istituito nel 1986 per iniziativa del prevosto della basilica, monsignor Gabriele Zancani e, fin dagli esordi, è sponsorizzato dalla Famiglia Piasinteina. Si tratta di una medaglia d'oro che riporta l'effigie del patrono a cavallo, racchiusa tra due capitelli. Premia ad edizioni alternate un ecclesiastico (o un religioso) ed un laico. Viene conferito ad un piacentino, di nascita oppure d'adozione, che si è distinto nella sua professione o missione facendo onore alla sua città e alla sua terra per la costante fedeltà ai principi e ai valori umani nei diversi settori della vita. Lo scorso anno venne assegnato a padre Sisto Caccia, superiore degli Scalabriniani.
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pubblicazione: 23/06/2006
aggiornamento: 27/06/2006
Gianfranco Agamennone
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