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domenica
28
maggio
2023
San Beda venerabile, dottore della Chiesa
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Inaugurata Milano Expo 2015
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Expo 2015 si apre all’insegna della vita e dell’appello del Papa, ma nel pomeriggio del primo giorno dell’Esposizione Universale Milano è messa a ferro e fuoco dai black bloc.
Una giornata dal volto doppio quella di apertura della manifestazione che il capoluogo lombardo ospita fino al 31 ottobre. Una giornata sempre sotto la pioggia.
«Oggi comincia il domani dell’Italia». Queste le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha dichiarato aperta l'esposizione universale di Milano 2015. L’orgoglio delle radici e delle tradizione nel suo discorso, ma anche un attacco ai professionisti del non ce la farete mai. Non è mancato il riferimento al primo maggio, festa del lavoro. «Non ci credevano in tanti, grazie al sudore dei lavoratori e delle lavoratrici l'Expo è realtà. Non è ancora scommessa vinta, abbiamo sei mesi per vincerla».
È sull’inno nazionale italiano il momento più intenso della cerimonia quando i bambini, cantando, sostituiscono la parola morte con la parola vita. Altrettanto toccante il video messaggio di Papa Francesco: «Porto la voce dei poveri e di chi ha fame». L’Expo per il pontefice è l’occasione per globalizzare la solidarietà. Una globalizzazione che si è già vista nel minuto di silenzio dedicato al Nepal colpito dal terremoto.
Se la mattinata è stata all’insegna della positività e della meraviglia nel vedere finalmente aperto il sito dell’esposizione da parte dei primi 200mila visitatori, il pomeriggio ha visto una parte della città sotto assedio. È stata guerriglia durante il corteo No Expo. Un corteo che era partito pacificamente e che ha visto l’ingresso di gruppi di black bloc. Ci sono stati scontri con la polizia nelle zone di via Carducci, corso Magenta, piazzale Cadorna. Vetrine di negozi e banche sono state distrutte, auto sono state date alle fiamme. Un’azione preparata quella delle frange più violente. I manifestanti erano incappucciati, ma si sono tolti parte dei vestiti quando sono stati lanciati fumogeni per non farsi riconoscere.
Ferma condanna della violenza teppistica da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che non era a Milano. È rimasto invece il presidente del Consiglio Renzi con la famiglia, come l’ex capo dello Stato Napolitano. L’ultimo appuntamento della giornata era la rappresentazione alla scala di Turandot, l’opera di Giacomo Puccini è stata diretta da Riccardo Chailly.
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pubblicazione: 01/05/2015
aggiornamento: 21/12/2015
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