«Se la radio è suono e immaginazione per un racconto senza immagini, se la radio è voce nello scorrere del tempo e la voce non ha un volto, il luogo per contenere questo incantesimo doveva essere nello stesso tempo "uno, nessuno, centomila" spazi.
Doveva, come un filo rosso, condurre chi entra, raccontare e poter dare suono alle parole e alle idee». Così l'architetto Elena Braghieri racconta la "nuova casa" di Radio Sound, da lei stessa progettata - sulle "ceneri" di quella vecchia - e inaugurata ieri pomeriggio alla Mola di Pittolo.
«Un obiettivo raggiunto, un sogno che si realizza» ha detto un'emozionatissima Rita Nigrelli, che assieme al marito, il "mitico" Carlo Rossi, e ai figli Laila e Mirko, ha fatto nascere e cresciuto negli anni la radio di famiglia, mentre tante altre emittenti locali chiudevano i battenti, travolte dalla crisi. «Oggi - prosegue la "voce" e "mente" di Radio Sound - spargiamo un po' di piacentinità via etere, ma anche attraverso la rete, siamo cresciuti assieme ai nostri ascoltatori, che non ci hanno mai voltato le spalle».
«Una risorsa per il territorio piacentino» ha definito l'emittente piacentina il vicesindaco Francesco Cacciatore, mentre il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, ha esaltato il «solido rapporto con la comunità piacentina che Radio Sound ha saputo creare nel corso degli anni». Poi la benedizione dei nuovi locali da parte del vescovo, Gianni Ambrosio, e il taglio del nastro.
Gli studi, la redazione e gli uffici occupano l'intero primo piano della palazzina sulla curva della Mola di Pittolo. Colori accesi, bianco e rosso, come la maglia del Piacenza Calcio, che Radio Sound segue domenica dopo domenica da trent'anni. Spazi insonorizzati, una modernissima regia collegata "a vetro" con uno studio per gli ospiti, sui muri il nuovo logo, tante fotografie del passato e del presente, ma anche aforismi dell'etere, tipo "La radio è il teatro della mente" (Steve Allen) o "Se una radio è libera, ma libera veramente, piace ancor di più perché libera la mente" (Eugenio Finardi).
"L'innovazione nella tradizione" è il motto a cui Elena Braghieri si è ispirata creando dall'ingresso quel «filo rosso» di cui si accennava «che guida chi entra, racconta e riesce a dare suono alle parole e alle idee; uno spazio fluido che scardina il reticolo cartesiano di una struttura rigorosamente ortogonale. Il colore non è pittura, ma diviene vero e proprio contrappunto alle parti volumetriche».
Al taglio del nastro tantissimi volti vecchi e nuovi di Radio Sound: i disc jockey Mac Donald e Falco Nero, Gianni Gallo, Andrea Amorini (voce di mille radiocronache biancorosse), Domenico Grassi, Alessandra Lucchini, Filiberto Putzu (assieme a una "guest star" d'eccezione, l'immortale Cesare Ragazzi, che proprio recentemente ha aperto a Piacenza un nuovo centro tricologico).
«Oggi più che mai - aggiunge Rita - con la chiusura di tante radio locali, siamo consapevoli di rappresentare un punto di riferimento per la comunità, abbiamo scelto di essere una radio al servizio del territorio, presente e attiva in ogni occasione. Ancora oggi la nostra "mission" è rimasta inalterata: divertire divertendoci, comunicare e informare nel segno dell'onestà e del pluralismo».
Una "mission" per la quale Carlo e Rita condividono il testimone con i due figli, Laila e Mirko. «Nonostante le tecnologie e i cambiamenti avvenuti in tre decenni - conclude Rita - in fondo abbiamo conservato quella magia, quella passione e quell'amore che fanno di un lavoro la nostra ragione di vita».
Giorgio Lambri LIBERTA' 19/05/2011
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