Ici, un'evasione da 870mila euro. Cacciatore: è in corso il recupero.
Si va facendo più chiara la dimensione del recupero Ici nel Comune di Piacenza. Nel corso dell'ultimo consiglio comunale ne ha fatto cenno l'assessore al Bilancio Francesco Cacciatore, a cui abbiamo chiesto qualche dato aggiuntivo.
In breve, il Comune ha inviato circa 5mila avvisi di accertamento ad altrettanti piacentini possessori di immobili, per un recupero che ammonta finora a 870mila euro (riferito agli anni dal 1999 al 2002). Un recupero, è bene specificare, che ancora non è entrato nelle casse pubbliche. In queste settimane è infatti in corso un confronto con i cittadini per verificare l'esattezza dei dati, chiarire eventuali posizioni che non siano di elusione pura, ma semplici errori di valutazione dell'imposta da versare fatti in buona fede. Si sta cercando un approccio molto dialogato, spiega l'assessore Cacciatore che si dichiara abbastanza soddisfatto del lavoro fin qui svolto. Il recupero dell'evasione è stato effettuato principalmente sulla base di dati catastali, e nel contempo si è attuata anche una «bonifica» delle banche-dati a disposizione degli uffici.
Di certo, questa somma, se dovesse rientrare pienamente nei forzieri di Palazzo Mercanti, porterebbe una buona boccata d'ossigeno agli smagriti conti pubblici. Ma è ancora presto per tirare le somme finali. Ricordiamo che il gettito che il Comune di Piacenza prevede per l'Ici 2005, l'Imposta comunale sugli immobili, alla luce delle nuove aliquote, ammonta a circa 25milioni e centomila euro.
Quest'anno l'incasso dell'imposta è più basso, viene quantificato in 23milioni e 500mila euro ( è esclusa la parte dell'evasione contributiva). Tra passato e presente, c'è una differenza, al momento, di circa 1 milione e 600 mila euro ( 3 miliardi di vecchie lire).
Va ricordato che la percentuale “prima casa” sembra incidere per il 23 per cento sul cespite generale. Come noto, l'aliquota ordinaria sulla casa (da negozi a uffici, da terreni a seconde case) - nella proposta di giunta - passa dal 6.50 per mille al massimo consentito del 7 per mille, c'è invece un ritocco al basso per l'agevolazione “prima casa”, si scende dal 4,95 al 4,8, per le abitazioni sfitte l'aliquota salirebbe al 9 per mille, anche se risulta difficoltoso esercitare un controllo su questa categoria.
In quanto all'evasione della tassa, anche la precedente amministrazione aveva attivato un'azione di indagine sulle elusioni. E' un tema costante quello del riequilibrio della situazione Ici, che viene effettuato soprattutto attraverso il confronto di banche-dati. p.s.
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