Stranieri residenti nel Comune ancora in aumento: i "nuovi piacentini" sono il 16, 63 per cento
Altrove la crisi economica ha frenato il fenomeno, all'ombra del Gotico no, o almeno non fino ad ora.
L'ingresso di immigrati tra i nuovi residenti nel Comune di Piacenza è stato ininterrotto nel corso dell'anno. Facendo segnare quasi un + 1 per cento tra dicembre 2009 e dicembre 2010.
Gli ultimi 12 mesi si sono chiusi con il 16,63 per cento di stranieri, ovvero di nuovi piacentini sulla popolazione complessiva.
Esattamente vent'anni fa, nel 1991, la stessa voce riassumeva una percentuale pari all'1,18 per cento, per dire. In cifre assolute, si tratta di 17.165 persone - di cui 3821 minori - sulle 103.206 conteggiate alla fine dell'anno nel Comune, secondo i numeri dell'Ufficio Statistiche di Palazzo Mercanti diretto da Raffaella Guelmi.
Laddove il fenomeno immigrazione veleggia in acque aperte già si discute di fallimento o successo del modello di integrazione adottato (quello pan americano su cui non ci sarebbero ombre, mentre ci sono, per stessa ammissione dei suoi massimi rappresentanti politici, in Gran Bretagna, dove il modello di integrazione era stato finora all'insegna del mantenimento di forti connotazioni peculiari alle varie comunità).
A livello locale manca fisiologicamente una riflessione matura sulle modalità con cui questo processo è in corso. Ma la lettura di alcune coordinate è immediata: per esempio, nell'ultimo quinquennio, le cinque comunità immigrate più numerose che si sono giocate la testa della classifica sono rimaste le stesse, ovvero Albania, Macedonia, Ecuador, Marocco, Romania.
Rispetto a soli 4 anni fa, la comunità albanese piacentina si è incrementata di 768 unità, mentre quella macedone è cresciuta di altri 725 cittadini.
Consistente anche l'apporto numerico dal 2006 all'anno appena terminato della maggiore comunità sudamericana a Piacenza ovvero quella dell'Ecuador, da cui sono arrivati 502 nuovi immigrati negli ultimi quattro anni.
Cresce a livelli analoghi anche il gruppo del Marocco, storicamente uno dei primissimi insediamenti stranieri all'ombra del Gotico come un pò in tutta Italia. Oggi i marocchini residenti nel Comune sono 1599, contro i 1023 di quattro anni fa (+ 576).
Input straordinario di crescita (ma per ragioni normative, l'ingresso nell'Ue) per la comunità romena a Piacenza, passata da 518 immigrati nel 2006 ai 1593 di adesso (+ 1075).
Il fenomeno migratorio a Piacenza, entrando in una sua fase matura, comincia ad evidenziare altre peculiarità: per esempio, tra gli stranieri, il numero delle donne in ogni comunità è ormai pari a quello degli uomini (se non addirittura superiore, ma per ragioni lavorative: Ecuador e Ucraina, infatti, sono presenti con più forza lavoro femminile per la perdurante richiesta di assistenti familiari), a differenza degli esordi, quando furono i maschi ad aprire i flussi. I ricongiungimenti familiari hanno fatto il resto. E la crisi si fa sentire tuttavia anche tra gli stranieri: l'indice di fecondità, infatti, si profila in netto contenimento (nel 2003 era 72,31, contro il 51,06 di oggi). Simona Segalini Libertà del giorno 8/02/2011
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