Lettera al Direttore di Libertà
Lettera di Filiberto Putzu a Libertà del 27 ottobre 2006 :
Caro direttore, concordo con il professor Davide Tagliafichi che ti ha scritto sul "problema via Roma". Concordo però solo sul "succo" delle lettera, là dove si denuncia il comportamento di alcuni avidi profittatori proprietari di casa che affittano ad extracomunitari alloggi spesso non a norma ad alto prezzo. Tuttavia non concordo con il lettore là dove esprime un giudizio negativo più ampio sui piacentini, estendendo le responsabilità ai miei concittadini che definisce "privi della cultura dell'accoglienza" e dotati di "maleducazione civile".
E neppure concordo sui ringraziamenti espressi al sindaco Roberto Reggi. Nel suo mandato il sindaco non è riuscito a fare nulla per il "problema via Roma", lasciando comodamente impantanare il Consiglio Comunale sulla sterile questione pro o contro gli extracomunitari. Anche la cittadinanza si è forse lasciata condizionare dal "taglio" dato all'argomento, dividendosi tra più o meno favorevoli all'integrazione degli stranieri. Nel frattempo via Roma diventava "strada di frontiera" come dice Tagliafichi...
Questo parziale problema ha fatto invece "dimenticare" il vero tema, e cioè la tutela (intesa nei più ampi termini, e come peraltro fatto per altre zone della città) dell'area di via Roma, ricca di tradizione piacentina e da sempre partecipe alla vita e all'economia della città.
Area che, solo lo si volesse veramente, potrebbe diventare centro vitale studentesco, visti i cospicui investimenti effettuati dalla nostra città per la vicina Università Politecnico di Milano. Una strada con librerie, bar, gallerie d'arte, servizi, negozi di abbigliamento, potrebbe diventare un formidabile centro di aggregazione per i nostri giovani studenti e per quelli in arrivo dalle altre città. Filiberto Putzu Consigliere Comunale - Piacenza
LA LETTERA DI TAGLIAFICHI. (Libertà del 26 ottobre 2006)
Appartamenti sovraffollati. Via Roma e i piacentini che affittano a stranieri
Caro direttore, desidero con la presente ringraziare Sindaco, Questore e Forze dell'ordine per l'efficace opera di ripristino della legalità avviata in via Roma e dintorni, che ha portato all'individuazione di decine di clandestini e di numerosi appartamenti fatiscenti, giustamente chiusi dall'Asl, affittati quasi sempre con modalità del tutto irregolari. Propongo di ampliare la riflessione offerta sulle pagine di "Libertà", formulata dall'onorevole Polledri, aggiungendo il mio punto di vista personale a quanto espresso dall'autorevole esponente della politica locale e nazionale. Secondo me i piacentini hanno a cuore la loro sicurezza, ma parecchi tra loro avrebbero dovuto tenere in passato e dovrebbero tenere nel presente comportamenti più responsabili e rispettosi della legalità. Chi sono i proprietari e gli affittuari degli appartamenti fatiscenti e sovraffollati? Chi sono coloro che non hanno esitato a frodare fisco, leggi e regole per alloggiare più gente possibile in locali del tutto inadeguati, anziché valorizzare i propri immobili con opportuni restauri? Ebbene, questi sono piacentini. O meglio, sono piacentini degeneri, gente cresciuta senza la cultura dell'accoglienza e del rispetto delle regole che caratterizza la nostra comunità, gente di cui mi vergogno, essendo gli stessi incapaci di vergognarsi per loro stessi. Gente come un mio ex vicino che non ha esitato ad andarsene da via Roma al volo, che sicuramente guadagna dieci volte il mio stipendio di insegnante e che non esita ad affittare i locali dell'immobile di cui è rimasto proprietario a decine di stranieri clandestini. Lo fa perché è vittima delle loro pretese? Lo fa per generosità, per aiutarli a trovare una casa? O forse non saranno quei ragazzi stipati in locali a volte simili a topaie, che tra l'altro devono pagare cifre non indifferenti per quello schifo di alloggi, tutta gente che di giorno costruisce le nostre case, lavora nei nostri campi, suda nelle nostre fabbriche, dicevo, non saranno loro le vittime del suo attaccamento ai soldi? Della sua insufficiente sensibilità etica? Della maleducazione civile di decine di altri proprietari di case della zona, che criticano le condizioni di vita in via Roma ma che sono loro stessi i primi responsabili di quello che è diventata? Vivo in via Roma da dieci anni. Strada di frontiera, dove si sperimenta ogni giorno quanto è difficile stare insieme, noi e loro. Non è un ghetto via Roma, è il luogo emblematico dove si vivono quotidianamente le tensioni provocate dalle differenze. Le nostre diversità a volte diventano conflitti aspri, altre volte occasioni di confronto per imparare reciprocamente qualcosa. Quello che come cittadino mi importa però non sono i valori nostri o loro, ognuno se vuole si tenga i propri; quello che mi interessa, che deve diventare l'elemento fondante del nostro stare insieme è il rispetto del patto sociale che ci tiene uniti, la Costituzione, e il rispetto della legge e delle regole. Da parte loro, certo, ma anche da parte nostra. Davide Tagliafichi Piacenza
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