Costituiscono il 9,2% dei reclami

Libertà 29 aprile 2004

Provincia
Piacenza - (dm) Liste di attesa: tasto dolente della sanità pubblica.
Piacenza non fa eccezione.
Lo dicono i dati raccolti dall'urp dell'Ausl: il 9.2% sul totale dei reclami è proprio sui tempi di attesa.
"Preoccupanti poi i reclami sugli aspetti economici (ticket, diritti assegni di cura)" dice Ripa di Meana parlando dei tagli del fondo nazionale.
In disaccordo Domenico Francesconi, sindaco di Borgonovo: "La spesa sanitaria non è diminuita, anzi dal '99 al 2003 ci sono stati 90 milioni di euro in più".
Il sindaco di Borgonovo porta poi il problema di Valnure e Valluretta: "Siamo territori di confine: dovete investire, per metterci in condizione di funzionare da filtro verso la migrazione extraregionale".
Le liste di attesa ("un mese e mezzo per una visita") sono emerse anche dell'intervento di Rosario Milano, amministratore ad Alseno, che chiede soprattutto di "valorizzare i distretti: in questo senso il piano di riorganizzazione del personale con accentramento su Piacenza non deve essere un segnale dello svuotamento delle periferie", aggiunge portando infine il problema che diventa urgente della "penuria di pediatri di base sull'asse via Emilia".
Rispetto alle liste di attesa, sembra che una prima risposta la darà il previsto incremento del parco tecnologico: arriverà una nuova tac a Piacenza (più veloce), e a Fiorenzuola la risonanza magnetica (con una centrale mobile).
"Si tratta di normali ingressi o di reali innovazioni?" si chiede Aldo Lombardelli, sindaco di Lugagnano tra coloro che pongono anche il problema del ritiro delle deleghe per minori e disabili all'Ausl e la presa in carico da parte dei Comuni (anche in forma associata).