Reggi: «Non tollero i prepotenti».
«A me gli arroganti ed i prepotenti non sono mai piaciuti». Per rispondere ai «ribelli» di piazza Duomo, Roberto Reggi non usa mezzi toni. In visita al mercato (per l'inaugurazione in via Vescovado dove, tra sparute presenze, ha suonato la Banda Ponchielli diretta dal maestro Felsini), il sindaco (con lui c'era la vice Annamaria Fellegara, oltre a dirigenti e funzionari degli uffici) abdica al consueto “aplomb”.
«Chi non ha rispettato la legge - ripete - ha creato danni anche ai colleghi che invece hanno aderito all'ordinanza. Ed io sono contrario a questi comportamenti arroganti. Chi ha agito così pagherà multe salate. Mercoledì prossimo? Confido in atteggiamenti più civili da parte degli ambulanti che devono spostarsi. Ma, se ciò non avverrà - ha promesso - si passerà a provvedimenti più stringenti. Questo significa - ha spiegato Reggi - che non sarà più possibile per loro occupare gli spazi che hanno occupato abusivamente oggi. Oggi, con il loro comportamento, gli ambulanti “disobbedienti” hanno creato un “effetto domino” che ha di fatto reso inefficace un provvedimento che era stato assunto per la sicurezza del mercato e l'interesse pubblico. Come si fa a dire che gli ambulanti non sono sono stati consultati? Il dialogo con le loro associazioni di categoria e con loro stessi va avanti da mesi. Ne abbiamo lungamente discusso in commissione consigliare ed infine in consiglio, dove il provvedimento è stato approvato a maggioranza. Senza contare il fatto che, nei giorni scorsi, avevo assicurato agli ambulanti che ero disposto a rivedere e ritoccare il provvedimento in corso d'opera».
Ieri, da via Vescovado, teatro della cerimonia ufficiale, Reggi, sulle stampelle, decide un «fuoriprogramma»: visita ogni «disubbidiente» affrontandolo sempre con le stesse parole («Lei non ha rispettato la legge, per questo dovrà pagare. Se riteneva illegittima l'ordinanza, doveva impugnarla contro il Tar»). Ammutoliti i commercianti. A parte uno, che si lascia andare: «Si vergogni, signor sindaco». Immediata la replica di Reggi: «Questo lo dica a sua sorella».
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