Scelta Civica con Monti per l'Italia
Mario Monti si presenta e presenta la sua lista «Scelta Civica» nella tensostruttura del polo tecnologico Kilometro Rosso, dove fino a qualche momento prima avevano parlato i principali esponenti della sua coalizione, a cominciare da Luca Cordero di Montezemolo.
Per cominciare ribadisce il proposito di una nuova stagione politica, fatta di riforme e cambiamenti strutturali. «Nei confronti di chi si trova al di fuori dei fortini protetti delle lobby, delle corporazioni, dei privilegi - ha aggiunto il professore - Nei confronti dei giovani. Per costoro non occorre federare i moderatori, ma i riformisti». Il suo discorso è intessuto di richiami al senso della responsabilità: «Il nostro è un commando al servizio del paese».
LA PASSIONE POLITICA E LA CRISI «Non vorrei essere preso per un politico, ma occupandomi di politica, mi è venuta la passione». Il professore aggredisce subito il tema crisi: «Siamo alla fine di un tunnel. E dobbiamo pensare al futuro. Non possiamo gravare su figli e nipoti, gravando con il debito sul loro avvenire. I giovani sono attesi da un futuro peggiore di quello dei propri genitori».
L'OFFERTA «Ho declinato l'offerta di guidare il fronte dei moderati fatta da Berlusconi perché a mio avviso non c'è bisogno di alcuna federazione. E coloro che si dicono moderati, non sempre lo sono. L'Italia non ha bisogno di moderazione nel senso di mezze misure. L'Italia ha bisogno di riforme radicali».
IL PRIMO PASSO «Cosa farei appena eletto? Disegno di legge di riforma costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari. Un altro per un assetto dello Stato meno oneroso e più proficuo. E una legge per cambiare il titolo V della Costituzione, che come è stato ridisegnato nella riforma voluta da sinistra e destra, non rende competitiva l'Italia».
LE TASSE SI POSSONO ABBASSARE «Un governo che nascesse all'inizio di una legislatura lunga cinque anni e in una situazione finanziaria tranquilla può legittimamente progettare. Possiamo parlare ad esempio di riduzione delle tasse, con responsabilità, in modo graduale e misurato». Più tardi affronta anche lo spinoso nodo dell'Imu: «L'abolizione dell'Imu è un tema ammissibile nel dibattito odierno. Non è contraddittorio che chi ha fatto parte di un governo rigido in materia di tassazione, in prospettiva, in un quadro di maggiore tranquillità finanziaria, progetti modifiche o riduzioni. Attenti però a non pregiudicare l'intero quadro economico. Al punto da richiedere un ulteriore governo tecnico».
FALLIMENTO DI LEGA E BERLUSCONI - «Gli elettori dovranno scegliere tra chi ha fallito per vent'anni, tradendo la rivoluzione liberale, e chi ha restituito l'Italia al ruolo di primo piano che merita. La Lega invidia la Germania, e poi imputa alla Germania ciò che è responsabilità dei suoi 10 anni di governo».
IL RAPPORTO CON BERSANI- Durante il suo discorso Monti neppure cita Bersani. «La forza politica che guido - spiega Monti nella conferenza stampa che ha seguito il meeting - non parteciperà a governi che non abbiano forti intenti riformisti. Non sono in grado, quindi, di pronunciarmi oggi in termini di alleanze».
Antonio Castaldo 20 gennaio 2013 | www.corriere.it
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