Il polo militare piacentino diventerà più forte, in personale e risorse umane, mentre resta da sciogliere il “nodo” delle relazioni interne tra lavoratori e direzione. Questi i risultati dell'incontro romano che si è svolto ieri tra sindacati e vertici militari. Presenti per i primi Claudio Malacalza (Cgil), Ernesto Catino (Cisl), Marco Bersani (Uil) e Caterina Maggi (Flp Snab), esponenti delle segreterie nazionali Cgil, Cisl e Uil di categoria e una delegazione delle Rsu. Per i militari: il generale Michele Corrado, il generale Carlo Palleschi e il generale Giuliano Taddei responsabile del Polo piacentino. «L'incontro - sintetizza a nome dei sindacati Malacalza - fu richiesto nella fase di rottura del confronto, a fronte di relazioni sindacali difficili, un clima pesante e per la contrattazione su cui la direzione aveva rotto ogni relazione con i delegati oltre ad aver sporto denuncia verso alcuni membri delle Rsu». Sul punto specifico del clima interno, il generale Corrado ha chiesto alle parti una pausa di riflessione per “riscrivere” le relazioni. Ma è sul futuro del Polo che la soddisfazione è maggiore. «Si è parlato di rafforzamento con investimenti futuri, e con aumento del numero di occupati, a Piacenza si concentrerà la maggiore attività sulla manutenzione di mezzi in Italia, il Macra diventerà punto di riferimento nazionale della ricambistica e nel Polo Mantenimento Pesante Nord entrerà il Laboratorio Pontieri e lo stabilimenti di Pavia, non è detto che quest'ultima novità comporti trasferimenti di personale». Oltre all'incontro romano, va registrata ieri all'Arsenale - dove operano 700 persone - la visita delle parlamentari diessine, Silvana Pisa e Carmen Motta. «E' un Polo prezioso, ma c'è il rischio di obsolescenza della struttura e di avvilimento da parte di chi ci lavora, e a pagarne il prezzo è un presidio di interesse nazionale» sostiene Silvana Pisa, che appartiene alla Commissione Difesa. Il clima difficile? «Non aiuta. Mi auguro che la situazione migliori, vedremo la mediazione del prefetto». «Sapevo dei problemi che ci sono da un po' di tempo - aggiunge Carmen Motta -. E' un settore che complessivamente andrebbe supportato meglio». Ad affiancare le due parlamentari, anche il candidato presidente alla Provincia del centrosinistra Gianluigi Boiardi: «Siamo di fronte ad una grande opportunità da sfruttare, l'ex Arsenale è stato per Piacenza un volano, motore e incubatore importantissimo, ha generato aziende esterne capaci di far innovazione in meccanica e meccatronica».
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