Mille posti di lavoro nell'impresa privata e il consolidamento dell'occupazione nel comparto pubblico militare. E' la promessa legata alla nascita a Piacenza di un polo di protezione civile a servizio del Nord Italia.
Un'idea sostenuta già da anni dalla Cisl piacentina, sposata dalle Amministrazioni provinciale e comunale e oggi opportunamente riscoperta nella “cornucopia” dei progetti del Piano strategico.
L'assessore provinciale Andrea Pezzani, di fronte alle autorità riunite ieri al Sant'Ilario, ha presentato un video affidato alla Integra Solutions di Forlì, che racconta la nostra città fra storia e vocazione alla logistica, per farne la capitale ideale di una protezione civile sottratta all'improvvisazione e scientificamente organizzata, come ormai tutti si aspettano, per far fronte alle calamità naturali. Il filmato è convincente, forse trascura un po' il ricco patrimonio di aree che il territorio ha in dote, ma tutto sommato è un eccellente richiamo sulle nostre peculiarità geografiche e i parlamentari Antonio Agogliati (Forza Italia) e Massimo Polledri (Lega) si impegnano di fronte all'uditorio a spingere il progetto in ambienti governativi. Il piano sta a cuore al presidente della Provincia, Dario Squeri, che ha ricordato come già in passato ne sostenne il valore strategico. Ed è Squeri che oggi invita tutti a «far squadra» intorno alla nostra candidatura.
«Piacenza è la migliore sede possibile, l'unico polo spendibile». Si tratta di farlo intendere alla Regione e alla Capitale. E' vero, ci sono altre città interessate, puntualizza Pezzani, tuttavia: dove si incontrano altrove circostanze così favorevoli come l'avere il Genio Pontieri, una certa dislocazione viabilistica, le aree militari dismesse, l'aeroporto di San Damiano? Niente di meglio che San Damiano per accogliere e per far decollare Canadair anti-incendio.
Il Comune, spiega l'assessore Francesco Cacciatore, ha già fatto la sua parte riservando 25mila metri quadrati in Piano Regolatore per una futura sede della Protezione nell'area che vede crescere la Caserma dei Vigili del Fuoco. «Dietro al progetto - ha detto - ci sono anni di buon affiatamento tra le istituzioni, Comune e Provincia», che insieme, un anno fa, hanno creato il Centro Protezione Civile di mille metri quadri a Le Mose per i mezzi dei volontari. E presto anche il consiglio comunale, come ha già fatto all'unanimità quello provinciale, sarà chiamato a votare un pronunciamento su questa idea del polo nazionale. Certo, «un video non basta, bisogna far squadra, ma oggi le condizioni ci sono». Sandro Busca, segretario della Cisl, è «soddisfatto» che un'idea germinata nel sindacato abbia fatto strada. Oggi però bisogna dar dimensioni certe a questo piano, riservare spazi di grandi dimensioni e dar vita ad un gruppo tecnico di studio. L'elenco di ciò che c'è già è lungo: otto milioni di mq di aree, San Damiano, il Genio.... La Protezione civile esige magazzini, manutenzioni di merci, strutture per far partire convogli operativi, infrastrutture («Fondamentale sarà il secondo ponte»). L'impegno è forte. Piacenza non ha rivali, insiste il segretario, che quantifica i benefici in un migliaio di posti di lavoro privati nel tessuto economico, ma serviranno più uomini anche nel corpo dei Vigili del Fuoco. Senza dire delle risorse che arriverebbero dallo Stato. «Abbiamo gli stabilimenti militari, competenze nella carpenteria, nella manutenzione, possiamo pensare anche a percorsi formativi universitari collegati». «Se perdessimo questo appuntamento, perderemmo un treno importante e dimostreremmo di essere una classe dirigente immatura».
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