Il conto alla rovescia è partito. C'è tempo meno di sessanta giorni per dire alla Regione quale sia il ruolo che Piacenza chiede di avere all'interno del riordino delle pubbliche amministrazioni.
Il Partito Democratico spalanca la porta al presidente della Provincia, Massimo Trespidi (in questi giorni, impossibile da contattare perché in ferie). Ma, solo ed esclusivamente, per parlare di un progetto qualificante per il territorio piacentino, all'interno dell'area vasta prevista dal decreto. Sull'ipotesi del referendum, il "no" dei democratici non arretra di un passo.
IL CONTROAPPELLO «Se il centrodestra, nei giorni scorsi, aveva fatto un appello a larghe intese sull'azione referendaria - spiega la parlamentare piacentina, Paola De Micheli, dalla sede del suo partito di viale Risorgimento - noi lanciamo un contrappello: lavoriamo insieme a un progetto di area vasta che consegni a Piacenza un ruolo da protagonista, non dobbiamo avere nulla da temere: ad esempio, il nostro territorio potrebbe giocare la parte del leone sulle tematiche ambientali. Chi ha la tela, può tessere il nostro futuro».
"PROVINCIA CAPOFILA" «Il presidente della Provincia, Trespidi, troverà tutta la nostra disponibilità, per noi non ci saranno maggioranza o minoranza, né tifi da stadio - aggiunge il segretario provinciale del Pd, Vittorio Silva -: ma solo se questa amministrazione deciderà di ragionare insieme sul futuro e non ridurrà il dibattito a "referendum sì o no". La questione rischia infatti solo di farci perdere tempo, dando modo alle altre province, invece, di organizzarsi meglio, mettendoci da parte: compito della nostra classe dirigente, quindi, dovrebbe essere quello di fare la propria parte per elaborare un progetto che riconosca al territorio le sue eccellenze. La Provincia si faccia capofila di questa fase complessiva, consapevole che i piacentini si sentono emiliani».
IL Sì "PER RESPONSABILITÀ" Il segretario provinciale Silva, ieri mattina, ha voluto spiegare anche il voto alla Camera. L'Aula, martedì pomeriggio, ha dato infatti il via libera definitivo al decreto legge sulla spending review, che, così, è diventata legge. Tra gli 86 "no", quelli di tutti i parlamentari piacentini, Tommaso Foti del PdL, Massimo Polledri della Lega Nord e Lino Miserotti del partito Pensionati. Tra i 371 "sì", il gruppo Pd, rappresentato a Piacenza dagli onorevoli Pier Luigi Bersani, leader nazionale del partito, Paola De Micheli, Maurizio Migliavacca. «Abbiamo votato sì, è vero, e lo abbiamo fatto per senso di responsabilità, perché non si prendono in giro i cittadini: anche noi crediamo che questo accorpamento di province non servirà a nulla, sarebbe stato meglio eliminarle tutte. Avremmo preferito soluzioni diverse, ma la volontà di mantenere il Paese in sicurezza ci ha portato a votare il provvedimento».
"MAGLIE NELLO SPOGLIATOIO" «Non temiamo nulla, non abbiamo alcun complesso di inferiorità - conclude il capogruppo del Pd in consiglio provinciale, Marco Bergonzi -. La politica è, prima di tutto, responsabilità. Un referendum sarebbe inutile e dannoso. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, aspetta le nostre proposte. Cosa stiamo aspettando? La maggioranza faccia la sua annunciata riunione, dopodichè ci troveremo noi capigruppo. Speriamo di arrivare al consiglio il prima possibile, con proposte credibili. Noi ce le abbiamo già pronte. Lasciamo le "maglie" politiche nello spogliatoio». Elisa Malacalza LIBERTA' del 09/08/2012
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