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Il nuovo Patto per Piacenza.

Il Piano Strategico di Piacenza riparte e “chiama” la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Lo fa per bocca del sindaco Roberto Reggi, che considera importantissimo avere «il contributo di idee e di risorse» di un'istituzione locale che ha l'utilità sociale come principale fine statutario. «Disponibili, nell'ambito di quella che è la mission della Fondazione» risponde, a margine dell'incontro, il presidente Giacomo Marazzi.
«Non ne abbiamo ancora parlato» aggiunge poi, precisando che la Fondazione «può comunque muoversi soltanto all'interno dei propri ambiti statutari, ad esempio l'istruzione scolastica ed universitaria, l'arte e la cultura, la conservazione e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, oltre alle originarie finalità di assistenza e tutela delle categorie sociali più deboli. Se possiamo collaborare per lo sviluppo della città siamo ben lieti di farlo» conclude Marazzi, che aspetta ora la “chiamata” ufficiale del Comitato Strategico.
La partenza del nuovo Piano è stata ufficializzata ieri mattina nella sala giunta della Provincia (che sarà l'ente coordinatore, attraverso il proprio funzionario Vittorio Silva).
«La domanda a cui si deve rispondere - ha spiegato nell'introduzione il presidente della Provincia, Gian Luigi Boiardi - è come vediamo Piacenza nel 2020»?
Una domanda che ne contiene tante altre. Quali assi di sviluppo? Quale città vogliamo? Quali priorità sul fronte infrastrutturale? Quali le emergenze in tema di coesione sociale? Quali spinte all'innovazione tecnologica e produttiva? Quali le nuove azioni di riqualificazione urbana e territoriale? Quali le priorità in tema di compatibilità ambientale? Quali le alleanze territoriali e istituzionali da stringere?
«Il Piano - è stato spiegato - sarà costituito, più che da un elenco chiuso di progetti, da una visione del futuro di Piacenza (alcune strategie di sviluppo) e da alcune regole: i soggetti che aderiranno al Piano si impegneranno ad operare in coerenza con la visione delineata e a sviluppare progetti per la sua attuazione».
Gli Enti sottoscrittori si impegneranno ad accompagnare i principali progetti e strumenti di programmazione finanziaria e di settore con una valutazione di coerenza con il Piano Strategico.
Sarà istituito il marchio del Piano Strategico per Piacenza: potrà essere utilizzato dai progetti e dalle iniziative validate dal Comitato Strategico secondo modalità di rilascio da definire.
«Nel Comitato Strategico - ha spiegato Reggi - assieme a consiglieri e membri delle due giunte,
comunale e provinciale, saranno invitati i rappresentanti piacentini presso la Regione e il Parlamento. Saranno costituite a cura degli enti una segreteria tecnica-organizzativa a supporto del Comitato Strategico. Ci sarà un fondo annuale per sostenere l'elaborazione di progetti di attuazione del Piano; un advisory board composta da personalità di rilievo nazionale ed internazionale. Sarà elaborato un rapporto annuale, sottoposto agli Stati Generali, sullo stato di attuazione del Piano e realizzato dal Nucleo di valutazione e monitoraggio».
I finanziamenti iniziali saranno garantiti da un fondo di 45mila euro messo a disposizione dai tre enti fondatori: Comune, Provincia e Camera di Commercio (l'Università Cattolica è presente, ma con un ruolo di consulenza scientifica). Durante la riunione di ieri mattina - cui hanno preso parte anche il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Parenti; il professor Enrico Ciciotti (in rappresentanza della “Cattolica”); gli assessori Ernesto Carini (Comune) ed Alberto Borghi (Provincia) - è stata fissata anche una prima agenda dei lavori.
La prima tappa - il 16 maggio alla “Cattolica” - sarà un incontro con i presidi degli Istituti scolastici superiori di Piacenza («il Piano deve partire dai giovani» ha ribadito ieri Reggi); il giorno successivo, in Provincia, riunione congiunta delle Giunte di Comune e Provincia. Il 24 maggio a Palazzo Farnese riunione del Comitato Strategico seguita - il 30 maggio, nelle rispettive sedi - da riunioni del Consiglio Comunale e del Consiglio Provinciale. Entro luglio dovrà essere elaborato un documento-base per il Piano “Piacenza 2020”.
A settembre, alla “Cattolica” un importante appuntamento di “rappresentanza” con un convegno internazionale sulla Pianificazione Strategica seguito, in ottobre/novembre dalla convocazione degli Stati Generali in modo da arrivare prima della fine del 2005 all'approvazione del nuovo Piano e all'avvio dei “cantieri” di attuazione.
Giorgio Lambri
Libertà del 11/5/2005




Il bilancio di quello che si è fatto dal gennaio 2002.
«Tra i risultati l'Agenzia di Marketing Territoriale
il “boom” della logistica e i nuovi centri di ricerca»

Morto un Patto, se ne fa un altro. La nascita di un nuovo Piano Strategico per Piacenza - ci tengono a sottolineare il sindaco Roberto Reggi e il presidente della Provincia, Gian Luigi Boiardi - non significa che il primo “Patto” sia fallito. «Sono passati poco più di tre anni dalla firma del Patto per Piacenza, che strada facendo è stato denominato Piano strategico per Piacenza - affermano all'unisono - il lavoro svolto da allora ha dato buoni frutti. Molti dei progetti sono stati attuati o sono in corso. di attuazione e sono stati raggiunti importanti risultati. Ad esempio, nell'area sviluppo economico: il Piano e l'Agenzia di Marketing Territoriale; gli Insediamenti logistici, la nascita di quattro nuovi centri di ricerca (Itl, Musp, Stil, Innovation Center, Energia); il Progetto Montagna; il Progetto d'area “Po fiume d'Europa” e il rilancio di Piacenza Expo». «Nell'area welfare - sottolineano Reggi e Boiardi - sono partiti i Piani di Zona e la Conferenza sul welfare locale. Nell'area infrastrutture si lavora per la Tangenziale Sud Piacenza e sono stati realizzate numerose piste ciclabili. Inoltre - concludono - per “Agenda 21 Provincia e Comune” è partito l'Osservatorio Provinciale Sostenibilità». Ora si riparte, con l'attenzione rivolta alla Piacenza del 2020 e dunque ai giovani. «Il nuovo Piano Strategico - viene spiegato - punta ad una visione del futuro della città e dell'intera provincia e in tale contesto si ritiene quindi estremamente utile ed importante il contributo che potrebbero dare i giovani e i vari Istituti Scolastici Superiori. Non è un caso che il primo atto del nuovo Piano Strategico, lunedì prossimo, presso la sede piacentina dell'Università, sarà un incontro con i presidi».



«Un progetto che guardi prima di tutto ai giovani»

«Mai come oggi c'è bisogno di rilanciare il Piano Strategico per Piacenza e di presentare al meglio il nostro territorio» spiega Gian Luigi Boiardi, presidente della Provincia, che coordinerà il progetto «mettendo insieme tutte le forze economiche, politiche e sociali». Parlare di un nuovo Piano non significa, secondo Boiardi, ammettere che il vecchio ha fallito o è rimasto incompiuto. «Il Patto per Piacenza ha prodotto, sta producendo e va per la sua strada - afferma il presidente dell'ente provinciale - qui guardiamo più avanti, cercando di disegnare la Piacenza del 2020 e chiamando a progettare con noi tutto il sistema economico, politico (con i nostri parlamentari in prima fila), sociale e culturale piacentino». Le priorità? «Prima di tutto i giovani - afferma il sindaco Roberto Reggi - che sono in una situazione di precarietà per quanto riguarda, ad esempio, il lavoro e la ricerca della prima casa. Siamo già impegnati a dare attuazione a progetti assunti dal precedente Patto per Piacenza e prepariamo intanto quelli di più ampio respiro di questo nuovo Piano Strategico». Reggi “vuole” fortemente che la Fondazione entri in questa partita: «Perchè è un'altra grande realtà del territorio che per contributo di idee e di risorse è giusto che stia attivamente al fianco del Comune capoluogo, di tutti i Comuni, dell'Amministrazione provinciale e della Camera di Commercio per pensare alla Piacenza del futuro». Secondo il professor Enrico Ciciotti, preside della Facoltà di Economia dell'Università Cattolica, «la città ha bisogno prima di tutto di riqualificazione urbana, un'operazione già in atto ma che non è ancora ben individuata con il rischio che Piacenza si “impantani” su piccoli ostacoli perchè non è chiaro il disegno complessivo. Il Piano Strategico è il luogo migliore per rivedere e definire questo disegno perchè esce dalla logica e dalla conflittualità e della competizione interna al Comune e porta il discorso ad un livello superiore, facendo entrare in gioco anche altri attori». Anche il docente universitario, come il sindaco, rivolge il suo sguardo ai giovani: «Io ho portato i miei figli a vivere a Piacenza - scherza, ma non troppo - un giorno potrebbero chiedermi “papà, ma perchè ci hai portati qua?” e a quel punto gli rivolterei la domanda, perchè con il Piano Strategico cercheremo appunto di chiedere ai giovani che vivranno Piacenza da adulti, tra 10/15 anni, che città vorrebbero avere». Dal punto di vista economico - secondo Giuseppe Parenti, presidente della Camera di Commercio - questo Piano Strategico deve prima di tutto «portare avanti le infrastrutture sul nostro territorio, perchè con l'avvio del Polo Logistico saranno grandemente deficitarie. E' necessario poi creare una nuova competitività per quanto riguarda il prezzo delle aree e diffondere sempre più il ruolo dell'impresa che è un sostegno fondamentale delle attività sociali. I fondi? Una volta che ci sono progetti economicamente validi le risorse si trovano».






pubblicazione: 11/05/2005
aggiornamento: 13/05/2005

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