Da Piacenza 74 e Valdarda un progetto di mobilità sostenibile
Immaginate che la caserma Artale e l'ex Pertite diventino un unico gigantesco polmone verde (cinque ettari), interrato il tratto di via Emilia Pavese che le separa, con tanto di laghetto, attrezzature sportive, il nuovo stadio e una stazione di metropolitana leggera. Si può fare, le aree militari sono dismissibili.
Immaginate poi che da qui parta un sistema di bus elettrici dentro la città e una linea di metrò che si allunga fino a Calendasco e si collega, insieme ad una bretella stradale, a Casalpusterlengo. Si può fare, se le Province di Lodi e di Piacenza ci si impegneranno.
Un'idea così è venuta al Gruppo cooperativo Piacenza 74 e Val d'Arda, e va sotto il titolo di "Muovitichetipassa", raccolto in una piccola brochure su una progettazione dell'ingegner Giovanni Zilli.
Oggi questa pista di riqualificazione urbana verrà presentata nel corso della discussione pubblica sul futuro piano strutturale del Comune di Piacenza (a palazzo Gotico, dalle 9 alle 13). E' un progetto di mobilità davvero sostenibile, che si nutre anche di una suggestione arrivata fresca dai cugini di Parma, dove l'assessore alla mobilità e all'ambiente Pietro Vignali - ci racconta Fabio Salotti presidente della Piacenza 74 - pensava di chiudere 18 chilometri dell'autostrada A1 che inquinano quanto l'intera città. Anche Piacenza avrebbe gran vantaggio ad allontanare dal tessuto urbano una viabilità che lambisce i confini e scarica smog.
«Allora noi abbiamo immaginano una bretella autostradale di una decina di chilometri e in parallelo il metrò leggero che parta dalla città ovest e colleghi Rottofreno e San Nicolò direttamente a Casalpusterlengo, all'altezza del nuovo casello della A21, superando anche il Po, certo, perché qui davvero il secondo ponte sarebbe utile». Risultato: un aggancio diretto all'area milanese, guardando al metrò di Lodi. E in fondo basterebbe inserire il progetto nel Ptcp in revisione sia a Lodi che a Piacenza e presentare una richiesta di fondi strutturali all'Unione Europea. «Ma Piacenza manca di progettualità» commenta scettico Salotti, mentre in vista del grande Expo milanese del 2015 forse si potrebbe anche attingere anche ad altri fondi significativi.
Questo sistema "immaginato" trova la sua base cittadina nell'area della caserma Artale e dell'ex Pertite. Ora che in Finanziaria - come ha confermato l'onorevole Maurizio Migliavacca - sembrano positivamente sbloccate la dismissibilità e le permute di aree militare, avere questi terreni appare strategico. «Qui avrebbe base la stazione sia del metrò leggero per la Lombardia, ricongiungibile anche con la tratta progettata per Castelsangiovanni, sia dei metrobus elettrici su due linee circolari interna ed esterna, ancora sfruttando la grande occasione delle aree militari periferiche. Il resto dell'area sarebbe a verde, a vocazione anche sportiva, collegata, attraverso il canale della Fame riqualificato, al parco del Trebbia».
Ecco dunque, dopo la Baia del Po per vincere la «solitudine del fiume», la Baia del gonfalone (dal nome antico dell'area vicino allo storico bastione San Giacomo). «Otterremmo doppi vantaggi: rinaturalizzare una fetta di verde cittadino e avviare un vero progetto di mobilità sostenibile». Basta non impantanarsi perché Salotti non ha dubbi: «E' tempo si spingere sull'acceleratore».
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