Da ieri chiunque entrerà a Piacenza, saprà che la nostra città è amica dei bambini. Nel dilagare degli ultimi anni di targhe di località denuclearizzate, gemellaggi e luoghi d'arte arriva anche la “città a sostegno dei bambini”. E' la prima volta in Italia che una città ha la possibilità di fregiarsi del marchio Unicef, e da ieri l'inconfondibile logo blu e la nuova dicitura campeggiano su tutte le porte della città. «E' una grande gratificazione per i piacentini ma anche un incentivo a fare sempre di più per i bambini del mondo» ricorda Giovanni Cuminetti, presidente provinciale Unicef durante la cerimonia di svelatura della nuova targa. «I cittadini potranno da oggi prendere coscienza che Piacenza è una città speciale. Abitata da persone che sanno fare grandi cose per i bambini» aggiunge ancora Cuminetti prima di ricordare i grandi impegni che Piacenza ha messo in campo negli ultimi anni. Un accenno va al “Centro città di Piacenza” inaugurato lo scorso settembre a Kinshasa in Congo e realizzato grazie all'impegno tutto piacentino degli abitanti e del Piacenza Calcio. Ricorda poi “Le strade del cuore”, “Marathon for Unicef”, e l'importante sostegno offerto dal Piacenza Calcio a Unicef negli anni . «Sono tutte iniziative che hanno permesso alla nostra città il privilegio di riportare accanto al proprio nome quello dell'Unicef. Questa targa è anche l'attestato ufficiale dell'attenzione che Piacenza rivolge da sempre ai bambini». La targa che accompagna tutti i cartelli recanti l'indicazione dell'ingresso della nostra città, da ieri è stata collocata su tutti i punti d'accesso: via Emilia Pavese, strada Agazzana (all'altezza della Besurica), strada Bobbiese, strada Val Nure, via Farnesiana, Montale, Caorsana e anche sul fiume Po. «E' un onore aver avuto la possibilità di ottenere a un riconoscimento che va a sottolineare il legame dei piacentini con l'Unicef e la viva attenzione che la nostra città dedica ai bambini» ricorda infine il sindaco Roberto Reggi.
Piacenza con l'Unicef: città amica dei bambini di Giovanni Cuminetti
Molti nostri cittadini già lo sanno. Presto lo saprà anche la gente che, arrivando da fuori, troverà sotto ai cartelli indicatori della città una segnalazione singolare (accompagnata da marchio e logo Unicef) : “Città a sostegno dei bambini”. È uno straordinario marchio di qualità che la nostra città si è guadagnato sul campo e che il Comitato Italiano per l'Unicef ha voluto attribuire a Piacenza (unica città in Italia ) per i meriti eccezionali che ha saputo conquistarsi negli anni. Se questo è stato possibile larga parte del merito va al cuore generoso della gente piacentina che sempre ha risposto con slancio alle sollecitazioni ricevute. Non posso non ricordare, subito dopo, i miei collaboratori più diretti (Bruno Busconi in testa che da oltre un decennio è per il locale Comitato molto più di un semplice segretario, anima autentica con la moglie Lina del Punto di incontro in via Pozzo oltre che “padre spirituale” delle Pigotte) e il piccolo esercito di volontari che rendono ogni anno possibile la realizzazione di tutte le iniziative che servono a raccogliere fondi (basti citare la “Placentia Marathon for Unicef” e le “Strade del Cuore”). Un grazie tutto speciale va poi a Fabrizio Garilli.Senza il gemellaggio Piacenza Calcio - Unicef non sarebbe stato possibile per il locale comitato fare il salto di qualità che gli ha consentito di ottenere (ancora una volta unica città in Italia) l'autorizzazione a realizzare un progetto Unicef utilizzando esclusivamente le risorse raccolte sul suo territorio. Ciò che ha fatto sensazione è stato non solo il fatto di mettere a disposizione dell'Unicef il 7,50 per cento netto di tutto ciò che gli spettatori (abbonati compresi) pagano per assistere alle gare ufficiali nell'arco di un intero campionato, ma anche (se non soprattutto) la decisione di rinunciare allo sponsor principale (quello che in gergo si chiama lo sponsor - maglia) per far portare sul petto dei calciatori marchio e logo Unicef (in pratica, è il Piacenza Calcio che sponsorizza i bambini del mondo). Si è trattato di un fatto straordinario (che non ha precedenti a livello mondiale in tutte le discipline sportive). Il Piacenza Calcio ha fatto scuola nella nostra città (altro fatto eccezionale) ed oggi l'Unicef ha stretto altri gemellaggi ideali nel mondo dello sport locale : ha cominciato il volley femminile (Rebecchi) seguito dal rugby (Termoraggi) dal volley maschile (Copra) e dal baseball (Piacenza Baseball) ed il discorso è avviato con riferimento anche al ciclismo (Sei giorni delle rose). Non possiamo non citare un altro fatto unico nel suo genere nel panorama nazionale : l'alleanza fra lavoratori e datori di lavoro piacentini nel donare annualmente all'Unicef il corrispettivo di un'ora di lavoro (con importo raddoppiato dai titolari d'azienda) resa possibile da un accordo siglato fra le tre principali centrali sindacali e l'associazione degli industriali. Ma le citazioni potrebbero continuare. Basti pensare allo sbalorditivo successo della “lotteria del cuore” abbinata alla Placentia Marathon for Unicef (più di 11.000 biglietti venduti l'anno scorso), maratona e lotteria che possono contare, da sempre, sul sostegno dell'unica vera banca locale rimasta a Piacenza e su quello, fondamentale, della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ultimo gemellaggio in ordine di tempo è quello con la Famiglia Piasinteina che rappresenta ed incarna idealmente l'intera nostra comunità. Esiste oggi un piccolo lembo di terra piacentina trapiantato nel cuore dell'Africa nera (il centro Unicef di accoglienza per bambine di strada “Città di Piacenza” inaugurato a Kinshasa - Congo nel settembre dell'anno scorso) che è nato e vive in virtù unicamente di quanto la gente piacentina fa per l'Unicef. Non meno di cinquecento bambine all'anno sono letteralmente strappate dai pericoli della strada ed avviate ad una vita normale grazie ai fondi che si raccolgono sul territorio piacentino.È il nostro orgoglio, la nostra scommessa. Chi ha localmente responsabilità di governo lo ha capito da tempo ed appoggia concretamente le nostre fatiche quotidiane. Serve, peraltro, l'impegno e l'aiuto di tutti (che fino ad oggi non è mancato) perché questa bella favola, come tutte le favole, possa continuare a vivere nella mente e nel cuore di tutti. Giovanni Cuminetti presidente Unicef Piacenza
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