IL NUOVO TESTO
Riforme, il governo presenta alla Camera il maxi emendamento Oggi il governo presenta in Aula un maxi emendamento al ddl di riforma costituzionale approvato in prima lettura dal Senato il 25 marzo scorso e approdato alla Camera agli inizi di agosto. Il testo contiene le proposte della maggioranza su devolution, Senato federale, poteri del premier e formazione delle leggi
Aumentano i senatori. Passa la sussidiarietà fiscale Il testo elaborato dal ministro delle Riforme Calderoli prevede che ai senatori, che saranno eletti insieme ai consigli regionali, si aggiungano 40 rappresentanti della periferia, due per regione. Viene inoltre introdotto il principio di sussidiarietà. Saranno poi istituiti i «deputati a vita»
Le reazioni nella maggioranza. Il premier: «Di nuovo in sintonia» Dopo le tensioni dei mesi scorsi, il premier si è detto «contento» per «aver riscontrato l' assoluta sintonia sulle riforme tra i capigruppo della Cdl». E il leader di An Gianfranco Fini ha parlato di una «riforma organica ed equilibrata che reintroduce il concetto di unità nazionale e rafforza i poteri del premier»
IL TESTO, LE TAPPE
CALENDARIO L' approvazione Il ministro delle Riforme Roberto Calderoli, che oggi presenta in Aula il maxi emendamento (un pacchetto con 80 - 100 emendamenti) al ddl di riforma della Costituzione, punta ad ottenere il via libera definitivo della Camera entro l' 8 ottobre ITER La doppia lettura Il ddl, trattandosi di una legge costituzionale, dovrà tornare al Senato e, in seconda lettura, di nuovo in entrambi i rami del Parlamento. Infine dovrà essere votato dai cittadini italiani in un referendum confermativo.
LA MINORANZA «Questa riforma non è negoziabile» E l' opposizione lancia la Costituente Torna il fantasma della Costituente. Alla vigilia del maxiemendamento della Casa delle Libertà, Luciano Violante tira fuori l' argomento: «La riforma del centrodestra non serve a ridisegnare l' ordinamento costituzionale, ma solo a cementare un patto politico per proseguire la legislatura sotto la frusta della Lega». Ed ecco la proposta: «Un' assemblea Costituente eletta dai cittadini con voto proporzionale e con mandato limitato ad un organico progetto di riforma della forma di Stato, governo e Parlamento». Assemblea che sarà comunque «redigente» e quindi dovrà sottoporre il risultato del suo lavoro al Parlamento. Un' assemblea che sarebbe composta da un centinaio di eletti in modo proporzionale. La loro proposta verrebbe poi approvata o bocciata dal Parlamento, con limitati poteri di intervento correttivo. (estratto dell'articolo di Roberto Zuccolini del 15/9/2004, Corriere della Sera)
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