In piscina col chador, l'Ausl: nessun divieto
Nessun problema se a fare un tuffo in piscina si presenta una bagnante musulmana cui la religione prescrive di nuotare col velo in testa, coperta da capo a piedi da un costume-vestito. Basta che l'acqua in vasca non subisca nessun danno, e che i parametri igienici restino immutati. Il parere dell'Ausl piacentina è arrivato ieri ad avallare con un “timbro” ufficiale ciò che il buon senso dei gestori del Polisportivo “Franzani” aveva già deciso più di un mese fa: nessun divieto andava imposto a una 12enne di religione musulmana che aveva chiesto - e ottenuto - di poter andare in acqua usando velo, maglietta a maniche lunghe e pantaloni. Certo il linguaggio non è dei più colloquiali: ma mai come in questo caso ciò che conta è la sostanza del parere tecnico. «L'Azienda Usl - spiega il parere inviato ieri dal Dipartimento di sanità pubblica - verifica il risultato finale dell'idonea gestione dell'impianto natatorio, tramite i controlli su tutto il complesso e principalmente sull'acqua di vasca che dovrà comunque mantenere, indipendentemente dagli utenti ammessi, le caratteristiche chimiche e batteriologiche previste dalla legge». «Si ritiene pertanto - recita poche righe sopra il rapporto Ausl, forte anche di un parere dalla sede regionale di Bologna - che debba essere il gestore a garantire, una volta stabiliti i criteri di accesso in vasca, che le caratteristiche dell'acqua non subiscano importanti variazioni». Come dire: pensateci voi, gestori di piscine, basta che l'acqua non venga intorbidata e che i conti tornino, almeno da un punto di vista igienico. Il caso era stato raccontato su queste pagine lo scorso 27 luglio: protagonista della vicenda un'alunna che partecipava al centro estivo della scuola “Anna Frank”. Tra le tante attività previste, un bel bagno al Polisportivo “Franzani”. La 12enne, musulmana, per unirsi ai compagni in acqua aveva chiesto di poter fare il bagno vestita con il costume che la religione islamica permette alle donne. Il responsabile del “Franzani” per conto della società “Futura”, Enrico Rinaldi, aveva deciso che non c'era nessun problema per l'igiene della piscina. Ma due bagnanti avevano protestato, affermando che quel costume-vestito poteva «sporcare» la vasca. «A quel punto ho deciso di chiedere il parere dell'Ausl - spiega ora Rinaldi - per avere un dato di conoscenza ulteriore della normativa». Ma il problema, forse, non era nel livello del cloro in vasca. «In questi giorni - prosegue Rinaldi - al “Franzani” c'è un ragazzo che per problemi di salute fa il bagno con la maglietta. Ebbene, nessuno ha trovato niente da dire. A fare sollevare quelle obiezioni contro la ragazza musulmana è stato l'elemento “culturale” della vicenda». Il solo, vero problema, insomma, è quello della convivenza tra culture diverse. Per le sue nuotate la ragazzina indossava un velo e un vestito bianco immacolato - raccontano alcuni testimoni del “Franzani” - ed è passata dai varchi dove tra vaschette e doccia obbligata transitano tutti i bagnanti che entrano in vasca: è evidente che sotto l'aspetto igienico quella mise non poteva rappresentare una minaccia. «Io non controllo - spiega ancora Rinaldi - se il costume con cui una persona entra in acqua è fresco di bucato o se lo ha tenuto addosso per una settimana. La verifica del livello di igiene dell'acqua è garantita da un sistema automatico che ogni 3 minuti fa un monitoraggio del livello del cloro e dell'acido: sono quelli i parametri cui mi devo attenere per garantire una vasca pulita». E il rapporto Ausl, anche in questo caso, parla chiaro. «Si precisa che dall'apertura dell'impianto - è scritto nelle considerazioni finali - i controlli effettuati da questo dipartimento non hanno evidenziato problemi igienico-sanitari». Tutto a posto, dunque, almeno per l'Ausl. «Il resto - conclude Rinaldi - è un problema tipico delle società in evoluzione, con culture diverse che si devono incontrare e integrare. Ma non si possono definire etnicamente “sporche” le richieste di una ragazzina di 12 anni che alla fine voleva solo fare il bagno in piscina come i compagni».
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